Non si è ancora spento a Vienna l’eco delle note del Concerto di Capodanno – di questo Capodanno – che già entra in campo il Concerto del prossimo Capodanno, quello del 2025. È consuetudine dei Wiener Philharmoniker, infatti, comunicare subito dopo la fine del concerto chi sarà a dirigerli nella successiva edizione. Così già nel primissimo pomeriggio abbiamo appreso che sul prestigioso podio del Musikverein salirà di nuovo il maestro Riccardo Muti, una vecchia conoscenza di qui.
La designazione sorprende, perché Muti ha già diretto sei volte il celebre concerto di Vienna, probabilmente il più seguito al mondo (perché trasmesso in diretta o in differita in circa 90 Paesi, tra cui l’Italia), e già nel 2018, alla sua quinta presenza sul podio, aveva annunciato che quella sarebbe stata l’ultima (ne avevamo riferito il 1. gennaio di quell’anno). Si considerava troppo avanti con gli anni (ne aveva allora 76) e non più in grado di sostenere lo stress di un concerto di quella portata.
Ma, come in politica, anche nella musica non si può mai dire mai. Già nel 2021 Muti era di nuovo sul podio del Philharmoniker, per il suo sesto Concerto di Capodanno. Era un anno di Covid e l’esibizione si tenne a porte chiuse. Fu un concerto molto particolare, tenuto in una sala d’oro del Musikverein drammaticamente deserta, dove alle note travolgenti dei valzer e delle polke della dinastia Strauss mancava il coinvolgimento emotivo del pubblico.
Ora Muti ha 82 anni eppure non ha saputo di nuovo dire di no agli amici Philharmoniker, per i quali nella sua carriera ha diretto addirittura 500 concerti (a parte quelli di Capodanno). Immaginiamo che sia stato un invito molto pressante, perché si ha l’impressione che la celebre orchestra di Vienna si sia infilata in un vicolo cieco, da cui non riesce a uscire.
Per una ragione o per l’altra sono ormai pochi i direttori d’orchestra su cui può contare e sono quasi tutti avanti con gli anni o addirittura acciaccati. Con gli altri sembra non ci sia feeling: o i Wiener preferiscono non invitarli o loro stessi evitano l’invito, accampando scuse. Si era ipotizzato una candidatura al femminile – già erano circolati i nomi della tedesca Joana Mallwitz o della lituana Mirga Zagrinyte-Tyla – ma questa soluzione, che avrebbe segnato una svolta storica nei Concerti di Capodanno, non potrà realizzarsi prima del 2030.
Ecco allora il perché del ritorno di Muti. È un privilegio poter dirigere i Wiener Philharmoniker, ma alle volte può essere anche un sacrificio. E in tal caso diventa privilegio per i Philharmoniker poter contare ancora su una leggenda della musica come il direttore d’orchestra italiano.
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