Mercoledì 4 Dicembre 2024

Pressefoto-Fest-der-Freude-Copyright-Andy-WenzelIl 25 aprile in Austria si chiama 8 maggio ed entrambe le date ci riportano alla fine del nazismo in Europa. Come il 25 aprile in Italia è festa della Liberazione (è una data convenzionale, perché le varie regioni d’Italia furono liberate in tempi diversi), così l’8 maggio ricorda agli austriaci la capitolazione del Terzo Reich.

Non per tutti in Austria quella data ha lo stesso significato. Per i giovani dell’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista, per esempio, è un giorno di lutto, perché segna la fine della follia nazista e l’inizio dell’”occupazione” da parte dei vincitori della Seconda guerra mondiale. Ma l’Fpö non rappresenta l’intera Austria e al suo interno i nostalgici del Reich sono una minoranza.

L’Austria che ormai in misura maggioritaria si riconosce nei valori dell’antifascismo, della democrazia e della libertà si ritroverà a festeggiare l’8 maggio nella Heldenplatz, la grande piazza degli Eroi, nel centro di Vienna, luogo deputato per i grandi eventi storici, che richiedono anche grandi raduni di folla. L’invito a partecipare è rivolto dal Mauthausen Komitee Österreich. È un appuntamento che si ripete ogni anno (tranne gli ultimi due, causa Covid) e che ormai è conosciuto come “Fest der Freude”, “Festa della gioia”.

Ospite d’onore quest’anno sarà Erika Freeman, che pronuncerà il discorso celebrativo della giornata. Nel 1940 aveva 12 anni e fu costretta a fuggire da Vienna, perché di famiglia ebrea, trovando asilo negli Stati Uniti, dove ha frequentato la Columbia University, laureandosi in psicologia e psicoterapia. È tornata spesso nella sua vecchia patria e lo farà anche il prossimo 8 maggio, alla veneranda età di 94 anni, per portare la sua testimonianza di ebrea perseguitata dal nazismo. Nell’occasione prenderà la parola anche il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen.

La festa avrà inizio alle 19.30, con la proiezione di un breve filmato sulla “resistenza politica” al nazismo. Seguirà l’esibizione del cantautore Konstantin Wecker, da solo e insieme con l’orchestra dei Wiener Symphoniker, diretti da Mark Mast. Molti i brani in programma, tra cui la “Mauthausen Kantate” di Mikis Teodorakis e Iakovos Kambanellis, La rosa bianca, Vergognati Europa, Che questo maggio non finisca mai.

Saranno poi i Symphoniker da soli a far sentire la loro voce, guidati questa volta dalla bacchetta di Lahav Shani. Offriranno al pubblico brani di Sergei Rachmaninov, Krzysztof Penderecki, Richard Strauss e Antonin Dvorak. Il concerto si concluderà come ogni anno con l’Ode alla gioia, dalla 9. Sinfonia di Ludwig van Beethoven.

 

NELLA FOTO, una panoramica di una precedente edizione della “Festa della gioia” nella Heldenplatz di Vienna. Sul palco, l’orchestra dei Wiener Symphoniker.

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