Lunedì 7 Ottobre 2024

22.05.02 Vienna, hotel Das Triest - CopiaTra le “vittime illustri” del Covid figurerà tra poco anche l’hotel Trieste di Vienna. Nella sua pagina web appare il triste annuncio che “dal 10 maggio chiuderà le sue porte”. Dopo due anni di grandi difficoltà – si legge nel breve messaggio di congedo – le condizioni di mercato sono cambiate, per ragioni dovute alla pandemia, non ancora scomparsa del tutto, ma anche “alla generale situazione politica nel mondo”. Il riferimento alla guerra in Ucraina è evidente.

L’hotel Trieste ha questo nome perché sorge dove in tempi remoti si trovava la stazione di posta a cui facevano capo le carrozze con cavalli provenienti da Trieste. Siamo all’inizio della Wiedner Hauptstrasse, a ridosso del primo distretto, quindi in pieno centro. Ma al tempo dei viaggi in carrozza – quindi prima che Trieste fosse collegata a Vienna dalla ferrovia del Semmering – qui era ancora periferia.

La ristrutturazione radicale che ne aveva fatto un “design hotel” di classe superiore, risale al 1995. Ci avevano messo mano quattro studi di architettura, tra cui quello di Peter Lorenz, mentre l’”interior design”, che ne ha cambiato la fisionomia, era stato progettato dall’inglese sir Terence Conran. Camere e spazi comuni sono arricchiti da opere d’arte originali. Quelle aggiunte nel 2018, in seguito all’ampliamento dell’hotel all’edificio attiguo lasciato libero da Österreich Werbung (l’ente nazionale austriaco di promozione turistica), ospitano installazioni dell’italiana Esther Stocker.

Da allora l’hotel si chiama semplicemente “Das Triest”, che è un po’ come se noi dicessimo “il Trieste”. Mettere piede in “Das Triest” ha significato in questi anni per i viennesi sentirsi un po’ in Italia. Non perché il personale o la proprietà fossero italiani, ma perché l’identità della struttura ricettiva era stata costruita ispirandosi ai modelli italiani, che gli austriaci interpretano come “gioia di vivere” o anche “dolce vita” (in italiano). Innanzitutto, ovviamente, dalla cucina, fregiata di 3 cappelli Gault Millau (equivalgono a 3 stelle Michelin nella ristorazione di lingua tedesca) e curata dallo chef Josef Neuherz, con piatti ispirati alla gastronomia mediterranea e del nord Italia.

Tutto il settore ricettivo viennese ha risentito della crisi epidemica, con un dimezzamento dei pernottamenti rispetto al 2019. Ma la botta è stata fatale per “Das Triest”, cui è venuta a mancare soprattutto la clientela internazionale dagli Usa, dall’estremo oriente e ora anche dall’Est Europa. “La decisione di chiudere è stata tutt’altro che facile – ha spiegato all’Apa Andreas Zenker, portavoce della famiglia List, proprietaria dell’hotel – ma le mutate condizioni di mercato hanno reso questo passo inevitabile”.

Nei due anni passati la proprietà aveva cercato di tener duro, sperando in un superamento della crisi epidemica, “ma ora è venuta a mancare la prospettiva di un futuro migliore”. I 60 dipendenti hanno già ricevuto la lettera di licenziamento.

 

NELLA FOTO, la zona bar dell’hotel “Das Triest”, aperto ancora per pochi giorni a Vienna.

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