Sabato 18 Maggio 2024

19.01.28 Kärntnerstrasse Wien, ViennaAgli italiani Vienna piace sempre di più. La frequentano da sempre, ma il loro numero cresce di anno in anno: nel 2018, rispetto al 2017, addirittura del 12%, facendo salire così il totale delle presenze (“presenze” si usa dire in Italia, in Austria si preferisce la parola “pernottamenti”) a quota 743.000. Norbert Kettner, direttore di Wien Tourismus, l’azienda che promuove il turismo nella capitale, ci informa che noi italiani siamo al quinto posto, tra i visitatori della città e – se escludiamo gli austriaci, che vanno a Vienna per turismo, per lavoro o per trovare parenti, e se limitiamo il confronto soltanto tra ospiti stranieri – saliamo addirittura al quarto posto. I dati statistici si riferiscono ai mesi da gennaio a novembre (quelli di dicembre non sono ancora disponibili), ma il quadro d’insieme non cambia molto.

Vienna, dunque, è interessante per noi (ne avevamo parlato già il 25 dicembre scorso), ma anche noi lo siamo per Vienna, perché contribuiamo in qualche modo alla crescita del suo Pil. Gli italiani che lo scorso anno si sono recati a Vienna hanno sostenuto spese alberghiere per 30 milioni 252 mila euro (sempre nel periodo gennaio-novembre), con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Senza contare le spese extra-alberghiere (ristoranti, metropolitana e taxi, ingressi a musei e teatri, shopping, souvenir ecc.), di cui non si ha un rendiconto.

Siamo quarti per presenze a Vienna e quarti anche per soldi che vi abbiamo lasciato. Prima di noi vengono, nell’ordine, tedeschi (3 milioni 158 mila pernottamenti, 144 milioni di euro spesi), statunitensi (960 mila pernottamenti, 62 milioni di euro) e britannici (759 mila pernottamenti, 40 milioni di euro). Se le cose dovessero continuare così, è probabile che il prossimo anno, causa la Brexit, i britannici potrebbero cederci il loro terzo posto.

Il nostro contributo al fatturato turistico di Vienna è importante, ma comunque marginale rispetto all’importo complessivo. Come si evince dal rapporto provvisorio che Kettner ha presentato alla stampa, le strutture ricettive viennesi nei primi 11 mesi del 2018 hanno incassato 793 milioni di euro, con un aumento dell’11,8% rispetto all’anno precedente, mentre i pernottamenti in totale sono stati 16 milioni 483 mila (+6,3%). Sono risultati straordinari, che qualsiasi operatore turistico vorrebbe poter registrare: per la prima volta  sono stati superati i 16 milioni di presenze e il fatturato rappresenta anch’esso un record.

A questo punto il direttore di Wien Tourismus potrebbe incominciare a soffrire di crisi d’ansia, per timore che in futuro i risultati abbiano un segno meno. Come si può migliorare in futuro una situazione che appare già ottima o come si può almeno mantenere i risultati raggiunti? L’Europa si avvia verso una fase di rallentamento dell’economia, la Gran Bretagna con la Brexit avrà i suoi problemi, l’Italia non ne parliamo. C’è il rischio di un passo indietro.

È questa la ragione per cui nel rapporto dell’azienda turistica si tenta un’analisi delle ragioni del successo fin qui ottenuto, per poterlo ripetere in futuro. Avrebbero contato molto, per esempio, le 30 grandi esposizioni allestite nei principali musei di Vienna nel corso dell’anno, ma anche l’attività congressuale e, non ultimo, il semestre di presidenza dell’Unione Europea, che ha visto nella capitale alcuni vertici importanti.

Merita attenzione anche la distribuzione delle presenze nel corso dell’anno. Nel blog citato del 25 dicembre avevamo segnalato come gli italiani prediligano Vienna nel periodo natalizio. Non è così per gli altri ospiti. Dal rapporto si evince, per esempio, un’enorme crescita dei pernottamenti in settembre (+21,1%), ottobre (+22,3%) e novembre (addirittura +33,8%).

L’82% degli ospiti non sono austriaci. L’analisi dei Paesi di provenienza serve a Wien Tourismus per pianificare le promozioni future, per consolidare l’immagine di Vienna nei mercati tradizionali, tra cui l’Italia, ma anche per andare alla scoperta di nuove aree del mondo. Il budget destinato quest’anno alla promozione è di 16,2 milioni e riguarderà 19 Paesi.

Tra i primi dieci del 2018, dopo quelli in testa già menzionati, figurano nell’ordine Spagna, Cina, Francia, Russia e Svizzera. Tutti hanno registrato un aumento di arrivi (quello dell’Italia è stato il maggiore). Seguono Giappone, Israele, Ucraina, Taiwan, Arabia Saudita, Brasile e Turchia (solo dagli ultimi due gli arrivi sono stati in calo).

 

NELLA FOTO, la Kärntnerstrasse, la via più frequentata dai turisti a Vienna.

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