Sabato 18 Maggio 2024

12.07.23 06 Statua del milite ignoto che nascondeva messaggio naziIl ministro della difesa austriaco Norbert Darabos lo aveva promesso: via ogni richiamo al nazismo nella cripta ai caduti sotto il Burgtor, il portale neoclassico da cui si accede alla Heldenplatz di Vienna e ai palazzi imperiali. È lì che ogni anno, nel giorno della festa nazionale, il 26 ottobre, il capo dello Stato e il cancelliere depongono corone in memoria dei caduti in guerra, mentre fuori l’esercito schiera i suoi uomini e una banda militare suona l’inno nazionale.

 

Non era più concepibile che l’Austria democratica, a quasi 70 anni dalla capitolazione del Reich, tollerasse ancora contaminazioni naziste in quel luogo di alto valore simbolico. Per questo in giugno lo stesso ministro Darabos aveva cancellato di suo pugno con un pennarello il nome di Josef Vallaster, criminale nazista, responsabile dello sterminio di 250.000 ebrei e di 18.000 handicappati, dall’elenco dei caduti in guerra, custodito proprio in quella sede. Un elenco sterminato, raccolto in otto volumi, a disposizione dei visitatori per la consultazione.

 

A una apposita commissione era stato affidato il compito di purgare quell’elenco e di eliminare dalla cripta ogni riferimento al passato regime. Proprio mentre era in corso quest’opera di “denazificazione” della cripta si è avuto il colpo di scena. Anzi, il doppio colpo di scena. Quando gli operai hanno sollevato con un imbrago la scultura in marmo del “milite ignoto” (che raffigura un soldato morto, supino sul pavimento), nello zoccolo di cemento è stata trovata una capsula metallica di forma cilindrica. All’interno custodiva un documento firmato dall’autore, lo scultore Wilhelm Frass, che rendeva omaggio al nazismo. “Possa il Signore Iddio – aveva scritto con una certa enfasi Frass – dopo tutti gli orrori e le umiliazioni porre fine al conflitto indicibilmente doloroso tra fratelli (i tedeschi della Germania e dell’Austria, nda) e condurre il nostro magnifico popolo unito all’apogeo, nel segno della ruota del sole (la croce uncinata, nda)”.

 

Per comprendere il significato del testo va tenuta presente la data della sua stesura, il 1935, quando nell’Austria vigeva un regime fascista che perseguitava e incarcerava i nazisti. Lo scultore, quindi, era un nazista clandestino, simpatizzante di Hitler, che celando quella capsula nella sua opera aveva voluto sfidare il fascismo austriaco. Il ritrovamento di quel foglio, 77 anni dopo, rappresenta tuttavia una sorpresa a metà, perché da sempre erano corse voci sulla presenza di un documento di tal fatta celato nella scultura.

 

La vera sorpresa si è avuta allorché all’interno della stessa capsula è stato trovato un secondo foglio, di segno assolutamente contrario, che inneggia alla pace. “Mi auguro che le future generazioni… non si trovino più nella necessità di erigere monumenti ai caduti per i violenti contrasti tra nazione e nazione…”. Porta la firma di Alfons Riedl, lui pure scultore, e tutti ora a Vienna si chiedono come quel documento sia finito accanto all’altro.

 

L’ipotesi avanzata da Heidemarie Uhl, della Commissione storico-militare per i monumenti, è che Riedl fosse stato all’epoca un aiutante di Frass e che, accortosi del documento compilato dallo scultore filonazista, ne avesse scritto in fretta un altro, di segno contrario, infilandolo di nascosto nella capsula, quasi a voler bilanciare di fronte ai posteri il valore simbolico del primo. Far sapere al mondo che nel 1935 esisteva anche un’altra Austria antinazista e antifascista che chiedeva di poter vivere in pace.

 

Per 77 anni i due documenti sono rimasti celati sotto il marmo del milite ignoto. Nel frattempo si è combattuta un’altra guerra mondiale e sono stati eliminati sei milioni di ebrei. I due scultori sono morti da tempo, conservando il loro segreto. Ma il loro “messaggio in bottiglia”, giunto fino a noi, testimonia come meglio non si sarebbe potuto il travaglio del popolo austriaco tra le due guerre.

 

Nella foto, la statua del milite ignoto , nella cripta dei caduti di Vienna, mentre viene sollevata per ispezionare il basamento in cemento dove è stata trovata la capsula con il messaggio dello scultore filonazista.

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