Sabato 18 Maggio 2024

10.03.26 Castello di HochosterwitzIl castello di Hochosterwitz è uno dei più noti in Carinzia e il più fotografato, perché domina la valle del Glan da una rocca calcarea alta 175 metri. Per oltre cinque secoli il percorso ad anello che sale sotto le sue mura, attraversando 14 porte fortificate, ha retto alle ingiurie dei venti e dei temporali, finché sabato pomeriggio è accaduto quel che prima o poi sarebbe dovuto accadere: un blocco di roccia, del diametro di 70 centimetri, si è distaccato dalle pareti che incombono verticali sopra  la strada pedonale di accesso scavata nella pietra e ha investito un gruppo di persone che stava salendo.

 

Una di esse, di 27 anni, è in fin di vita, per le ferite riportate alla testa. Un ragazzino di 10 anni è stato pure colpito alla testa ed ora è tenuto in coma artificiale. Altre tre persone, tra cui il padre del ragazzo, di 34 anni, hanno riportato lesioni più lievi. La nonna del ragazzo, che ha assistito alla scena, è stata colta da collasso.

 

Hochosterwitz non è soltanto uno dei castelli più noti della Carinzia, ma anche una delle mete turistiche più visitate dell’Austria. Perché è uno dei pochi manieri conservatisi intatti  dal Medioevo nella loro architettura originale e anche perché – caso più unico che raro – appartiene da sempre allo stesso casato dei Khevenhüller, che lo aveva ricevuto in dono dall’imperatore del Sacro romano impero Ferdinando I nel 1541, in segno di gratitudine per il contributo dato nella guerra contro i turchi.

 

Da allora il castello e i beni fondiari circostanti sono stati tramandati di padre in figlio, secondo il desiderio espresso dal capostipite. L’attuale “signore” di Hochosterwitz è il conte Kari Khevenhüller-Metsch, subentrato due anni fa alla morte del padre Maximilian, che era stato principe del Sacro romano impero e cavaliere del “Toson d’oro”, uno dei titoli più esclusivi della nobiltà europea, di cui attualmente soltanto 45 persone possono fregiarsi.

 

Insomma, Hochosterwitz, con le sue mura medioevali e con la sua proprietà rimasta sempre la stessa nei secoli, appartiene alla storia della Carinzia e possiede un fascino che poche altre residenze storiche in Austria possiedono. Si capisce dunque perché riesca ad attrarre ogni anno migliaia di visitatori. Basti dire che, sabato pomeriggio, nel momento in cui la parete di roccia calcarea ha ceduto, sulla rocca si trovavano oltre 500 persone, salite fin lassù per assistere a una rievocazione medioevale in costume che si tiene tutti i sabati.

 

Al maniero, come si è detto, si accede grazie a un percorso pedonale che risale ad anello lungo i fianchi del rilievo calcareo, attraversando 14 porte, protette ciascuna da ponti levatoi e torri di guardia. Il blocco di pietra è precipitato tra la terza e la quarta porta. Poiché il flusso di turisti è continuo, era impossibile che qualcuno non ne fosse colpito. La sventura è capitata a un gruppo di visitatori venuti dall’Alta Austria, di cui facevano parte il ragazzo di 10 anni e gli altri quattro feriti. Sono stati subito soccorsi e trasportati all’ospedale di Klagenfurt. Il minore e l’altro ferito grave sono ricoverati in terapia intensiva, mentre gli altri tre sono stati tenuti in osservazione per alcune ore e poi dimessi.

 

La via di accesso al castello è stata immediatamente chiusa, per ragioni di sicurezza, mentre le 500 persone che si trovavano nel castello superiore sono state fatte defluire un po’ alla volta con l’ascensore che normalmente viene usato soltanto dalle persone anziane o con difficoltà di deambulazione. Ieri mattina tecnici della Bergwacht (vigilanza alpina) e del servizio geologico del Land hanno ispezionato attentamente le pareti della rocca che incombono sugli accessi e a mezzogiorno hanno autorizzato il passaggio dei visitatori, disponendo però una vigilanza continua nei tratti più a rischio.

 

“Spero che l’incidente di sabato – ha dichiarato Kari Khevenhüller – resti un caso isolato. In natura è inevitabile che possano verificarsi cadute di pietre, ma per garantire la sicurezza delle persone in futuro saranno prese severe misure di sicurezza, con l’allestimento di una copertura paramassi nei punti più a rischio”. Khevenhüller ha peraltro ricordato che due volte all’anno le pareti della rocca vengono sottoposte a ispezione, proprio per il disgaggio di eventuali massi pericolanti. Una misura di cautela che evidentemente non è bastata.

 

Nella foto, il castello di Hochosterwitz sulla sommità della rocca calcarea.

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