Sabato 18 Maggio 2024

L’Austria ha chiuso definitivamente con le misure restrittive che erano state poste negli scorsi mesi e anni per contenere l’epidemia da coronavirus? Non tutta l’Austria. Vienna fa eccezione. Qui alcune di quelle misure – che l’estrema destra aveva chiamato “Coronadiktatur”, paragonandole alle limitazioni alla libertà personale tipiche delle dittature – valgono ancora. Di solito si osserva che Vienna si distingue dal resto dell’Austria (“Wien ist anders”, si dice) nella sua composizione sociale ed etnica, negli interessi culturali, nella sua visione del mondo, a volte anche nelle trasgressioni. Ma Vienna “ist anders” anche nella cautela con cui sta affrontando il Covid-19, rifiutandosi di abbassare la guardia.

È necessario tenerne conto, per non contravvenire alle regole. È opportuno che ne tengano conto soprattutto gli italiani che decideranno di recarsi a Vienna per gustarsi gli ultimi giorni dei mercatini dell’Avvento o per trascorrere nella capitale i giorni del Natale e del Capodanno. Devono rendersi conto di non trovarsi in Carinzia, in Tirolo o in uno degli altri Länder, dove il Covid-19 è considerato ormai acqua passata.

Da oggi, infatti, il Ministero della Salute ha abolito la regola delle 3G (certificato di vaccinazione, di test o di guarigione da Covid-19) e l’obbligo della mascherina, dov’era ancora prevista. In pratica, tutti sono liberi di comportarsi come vogliono, come prima dell’epidemia. Non però a Vienna, che ha lo status di un Land e gode quindi delle prerogative di un Land nel sistema federale austriaco. Può derogare dalle disposizioni del Ministero della Salute. Non può derogare dalle restrizioni imposte a livello nazionale (che da oggi non ci sono più), ma può imporne di sue, più severe.

Vienna ha scelto questa strada, coerente con la cautela con cui ha sempre affrontato il Coronavirus. Di conseguenza negli ospedali, nelle case di cura, nelle case di riposo e in tutte le istituzioni sanitarie si può accedere soltanto esibendo un test negativo effettuato entro le precedenti 72 ore e resta l’obbligo della mascherina. Il personale deve continuare a sottoporsi al test almeno una volta alla settimana e deve indossare la mascherina, se in contatto con i pazienti. Negli ospedali ciascun paziente non può ricevere visite da più di tre persone al giorno, mentre nelle case di riposo non c’è alcun limite.

Agli italiani che si trovano a Vienna per turismo queste misure restrittive non interessano, perché probabilmente non metteranno piede in un ospedale. Dovranno invece tener conto dell’obbligo della mascherina Ffp2 su tutti i mezzi di trasporto e anche nei luoghi di attesa, se al chiuso (come nella metropolitana). Obbligo di mascherina anche nelle farmacie, perché sono luoghi dove normalmente si effettua il test anti Covid-19 e dove c’è maggiore probabilità di incrociare persone contagiate.

L’assessore comunale alla salute, Peter Hacker, ha giustificato queste limitazioni con la necessità di evitare un nuovo risorgere dell’epidemia, anche in forme lievi. Gli ospedali sono già abbastanza intasati e i casi di influenza (la normale influenza di sempre) hanno raggiunto un numero di persone come non accadeva da 10 anni. Sarebbe drammatico se ai ricoveri ospedalieri “normali” se ne aggiungessero anche quelli dovuti a Covid-19.

La scelta più rigorosa di Vienna non ha suscitato per ora reazioni contrarie nella popolazione. Del resto, se la città è al primo posto al mondo per qualità della vita, lo si deve anche al rigore con cui è sempre stata governata.

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