Sabato 18 Maggio 2024

13.12.24 Oberndorf, StilleNacht01 - Copia“Solidarietà” è la parola scelta dal cardinale Christoph Schönborn, primate della Chiesa austriaca, nel suo messaggio di Natale ai fedeli. Solidarietà – ha detto – è la parola chiave che dovrà accompagnarci nel prossimo anno. Un anno difficile, anche per l’Austria, in cui sarà necessario “riunire le forze di tutti”.

 

Il prelato ha ricordato come fino a 30 anni fa una famiglia riuscisse a vivere decorosamente con il lavoro di uno solo dei genitori. Oggi questo non è quasi più possibile, non solo in Austria. L’impoverimento e la perdita di potere d’acquisto dei salari è un fenomeno europeo. “Per questo – ha esortato – si deve intervenire in aiuto delle famiglie in difficoltà. La pace sociale può esistere soltanto se il benessere è equamente ripartito”.

 

Un Natale all’insegna della solidarietà, dunque, ma anche dell’austerità. Egon Kapellari, vescovo di Graz-Seckau, ha invitato i fedeli a non esagerare in questi giorni con i regali. “Regalare – ha osservato – è ciò che di più bello l’uomo possa fare. Ma, come in tutte le cose umane, c’è il rischio di esagerare e giungere a una perversione del dono”. Il presule ha precisato meglio il suo ragionamento, richiamandosi al significato dell’offerta e della donazione del tempo. “Un cristiano consapevole – ha affermato – nel tempo di Natale dovrebbe cercare nel dono di imitare Dio, che si è donato al mondo, facendo diventare uomo suo figlio”. In questo senso, anche il cristiano dovrebbe donare una parte di se stesso, aiutando a lenire le sofferenze degli altri.

 

Mons. Kapellari si è anche appellato a una “economia di mercato sociale”, tema ripreso anche dal vescovo del Vorarlberg, Benno Elbs, secondo il quale “l’economia di mercato ha senso, ma deve essere regolata”. Il presule si è richiamato alla dottrina sociale della Chiesa, per la quale “l’uomo sta al centro dell’economia: l’economia è per gli uomini, il capitale è per gli uomini e non viceversa”.

 

Il rabbino capo, Chaim Eisenberg, e il presidente della Comunità islamica in Austria, Fuat Sanac, hanno esortato i fedeli a incominciare a essere in pace con se stessi. “La pace nel mondo – ha osservato Eisenberg – è certo un pio desiderio, che però non deve necessariamente rimanere inesaudito. Ognuno deve incominciare a realizzarla nel suo piccolo, a cominciare dalla famiglia”. Anche per Sanac “ognuno dovrebbe chiedersi se può fare qualcosa per la pace”, aggiungendo che gli uomini devono essere in pace con se stessi e con il loro prossimo. Ma per il capo della Chiesa evangelica Karl Schiefermair “non c’è pace senza giustizia”. Per questo è necessario prima instaurare giusti rapporti tra gli uomini.

 

Nella foto, la chiesetta di Oberndorf, nel Salisburghese, dove fu eseguito per la prima volta il canto di “Stille Nacht”,

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