Sabato 18 Maggio 2024

UeUn anno fa il giudizio degli austriaci sull’Unione europea era pessimo. Due persone su tre consideravano un errore esserne entrati a far parte, esattamente l’inverso di ciò che era accaduto nel 1994, quando nel referendum sull’ingresso i “sì” avevano prevalso con il 66%. Da allora, per colpa dell’Europa, ma soprattutto per ragioni di politica interna, il gradimento era progressivamente calato, sino a fare dell’Austria uno dei Paesi più euroscettici del continente. Ed ora ecco che a sorpresa un recente sondaggio svela un rinnovato “innamoramento” per l’Ue. La crisi economica e finanziaria mondiale, che ha colpito soprattutto chi era fuori dall’Europa (come l’Islanda) o dall’Eurogruppo (vedi la svalutazione della sterlina inglese) ha insegnato qualcosa. Il sondaggio è stato condotto tra ottobre e novembre su un campione di 1001 austriaci per conto dell’Ögfe (la Società austriaca per la politica europea). Registra il mutamento d’opinione, senza avanzare ipotesi sulle cause. I numeri però sono significativi. In primo luogo quelli relativi all’appartenenza dell’Austria all’Unione europea. Il 79% degli intervistati desidera che il Paese continui a esserlo, mentre soltanto il 19% vorrebbe uscire dall’Ue (ora è possibile grazie al trattato di Lisbona, tanto osteggiato proprio da chi voleva uscire dall’Ue).

Inoltre il 67% ritiene che l’ingresso dell’Austria nell’Ue, avvenuto 14 anni fa, sia stato positivo, mentre il 28% lo giudica sbagliato. Fin prima della crisi economica questo rapporto era rovesciato, mentre ora il rapporto appare addirittura più favorevole all’idea europea di quanto non lo fosse stato in occasione del referendum del 1994 che aveva preceduto l’adesione.

Il sondaggio dell’Ögfe mette in evidenza che i più favorevoli all’Europa sono i giovani e le persone con titolo di studio superiore o universitario. Per esempio, tra gli intervistati sotto i 25 anni, ben l’87% considera giusta la decisione di aderire all’Ue e addirittura il 95% ritiene che l’Austria faccia bene a restarci. Oltre i 66 anni, invece, il 37% giudica sbagliata l’adesione all’Ue e il 23% vorrebbe che l’Austria se ne andasse. Tra le persone con diploma di avviamento al lavoro i due dati salgono rispettivamente al 41% e al 24%; tra quelle che hanno frequentato soltanto la scuola dell’obbligo, al 40% e al 31%.

Il sondaggio prende in esame anche i cambiamenti dovuti all’allargamento Est dell’Europa. I pareri in proposito si equivalgono: il 39% ritiene che l’Austria ne abbia tratto vantaggio e la stessa percentuale ritiene che prevalgano gli svantaggi. Anche qui l’atteggiamento cambia a seconda dell’età. Esattamente la metà dei giovani sotto i 25 anni (50%), per esempio, è convinta che i vantaggi siano superiori agli svantaggi.

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