Sabato 18 Maggio 2024

16-12-26-zwentendorf-termovalorizzatore-inceneritore-env-agPensi al corridoio Baltico-Adriatico, che forse sarà percorribile dai treni dopo il 2022, e subito ti vengono in mente vagoni in viaggio da nord a sud e da sud a nord carichi di legname, autoveicoli, elettrodomestici, tondini di acciaio, casse di vino e di caffè, spaghetti e tonno sott’olio. La fantasia corre, immaginandosi le merci più svariate che potrebbero beneficiare della nuova, veloce e potente arteria di traffico su rotaia.

La fantasia corre, ma non arriva a immaginare l’inimmaginabile: quel corridoio voluto dall’Europa servirà innanzitutto per trasportare rifiuti. Scriviamo “innanzitutto”, non perché siano in cima alla lista dell’interscambio commerciale tra il nord e il sud del continente, ma perché quella merce – che noi italiani, incapaci di riciclare, produciamo in abbondanza, senza poi sapere dove e come smaltirla – viene già oggi trasportata dall’Italia verso il Nord, con un anticipo di un decennio sulla realizzazione del famoso corridoio.

Non ci sono ancora binari ad alta capacità, in alcuni tratti i treni viaggiano ancora a passo d’uomo (pensiamo alla storica linea ferroviaria del Semmering, con i suoi viadotti e le sue anguste gallerie), ma i rifiuti sono già in viaggio. Accogliendo l’appello di Roma e della sua sindaca Virginia Raggi, il Ministero austriaco dell’Ambiente ha detto sì: ha concesso, cioè, l’autorizzazione al conferimento di 70.000 tonnellate di rifiuti che dalla capitale finiranno negli impianti di smaltimento (leggi: inceneritori) austriaci. L’accordo vale fino al dicembre 2017 ed è già in applicazione.

I treni carichi di immondizie partono da Roma, risalgono l’intera penisola ed entrano in Austria attraverso il valico di Tarvisio. Lì, subito dopo il confine, si trova l’inceneritore di Arnoldstein, ma non è quella la destinazione, perché quell’impianto è già interamente prenotato per smaltire i rifiuti della Carinzia. Il carico romano, quindi, deva andare oltre. Dal ministero viennese non si hanno indicazioni sulla destinazione finale, ma tutto lascia presumere che essa sia il mega-inceneritore di Zwentendorf (Bassa Austria) situato lungo il Danubio, a monte di Vienna, da cui dista circa 60 chilometri.

Quell’impianto è stato costruito più grande di quanto fosse necessario per i rifiuti della regione, per cui riceverne dall’Italia gli fa comodo. Il vantaggio sarà doppio: incasserà circa 140 euro a tonnellata e in più produrrà 550.000 megawattora, che potrà rivendere alla rete di distribuzione nazionale, incassando altri soldi. Insomma, un doppio affare.

Non sarà un affare, invece, per Roma, che oltre a pagare l’inceneritore di Zwentendorf, dovrà farsi anche carico delle spese di trasporto. Così, almeno, fino al dicembre del prossimo anno. Poi si dovrà vedere chi sarà al governo dell’Austria e se il Ministero dell’Ambiente rinnoverà l’autorizzazione.

 

NELLA FOTO, la vasca di raccolta dei rifiuti conferiti nel termovalorizzatore di Zwentendorf, in Bassa Austria, che fa parte del gruppo ENV (Energieversorgung Niederösterreich). Qui arrivano anche i rifiuti di Roma.

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