Sabato 18 Maggio 2024

485bc2c7c565c_normalLa popolazione austriaca è in crescita e ha raggiunto all’inizio dell’anno quota 8.375.000 abitanti. Il fenomeno non è dovuto a un aumento del tasso di natalità, ma al numero crescente di immigrati. I dati sono stati resi noti in una conferenza stampa da Statistik Austria, istituto che in Austria svolge gli stessi compiti del nostro Istat. Rispetto all’anno prima l’Austria ha 19.600 abitanti in più (+0,2%). Il ritmo di crescita si è quasi dimezzato rispetto al 2008, quando erano stati contati addirittura 36.668 abitanti in più.

Come si diceva, l’aumento della popolazione è determinato esclusivamente dall’immigrazione, altrimenti il saldo annuale sarebbe stato negativo. Nel 2009 il numero degli stranieri ufficialmente registrati in Austria è aumentato di circa 25.000 unità (+2,9%), raggiungendo quota 895.600, che corrisponde ormai al 10,7% dell’intera popolazione. Tra gli arrivi dall’estero, quelli di cittadini dell’Unione Europea è stato nettamente superiore a quelli dei cosiddetti “Stati terzi” e che noi definiamo abitualmente “extracomunitari”.

Vienna registra già da alcuni anni la crescita demografica maggiore rispetto a tutti gli altri Länder. Questo è dovuto soprattutto ai fenomeni migratori, ma dal 2004 anche al saldo positivo tra nati e morti. A che cosa sia dovuto un tasso di natalità più elevato rispetto al resto del Paese non è ancora ben chiaro. Forse alla forte presenza di comunità straniere appartenenti a etnie e a culture più favorevoli a famiglie numerose di quelle occidentali. Non si capisce allora perché lo stesso non sia avvenuto anche nel Vorarlberg, il piccolo Land all’estremità occidentale dell’Austria, al confine con Germania, Svizzera e Liechtenstein, dove la concentrazione di immigrati è altrettanto elevata come a Vienna.

Nella capitale la crescita è stata lo scorso anno dello 0,7%, il triplo della media nazionale; nel Vorarlberg soltanto dello 0,3%, un tasso analogo a quelli del Burgenland e del Tirolo. La Carinzia, invece, è l’unico Land austriaco dove il numero degli abitanti è calato. Un brutto segnale, che si associa agli indici economici (crescita del Pil, inflazione, disoccupazione, potere d’acquisto ecc.), che sono i peggiori del Paese.

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