Sabato 18 Maggio 2024

10.08.25 Vienna, Amerling Beisel con Schanigarten, SpittelbergQuando splende il sole i viennesi e gli ospiti della capitale austriaca amano sedersi ai tavolini all’aperto delle trattorie o dei caffè, in quello spazio pubblico delimitato da fioriere. È lo “Schanigarten”, un luogo dell’ospitalità e della ristorazione tipicamente viennese. Queste strutture outdoor mobili sono delle vere e proprie oasi di relax. Uno “Schanigarten“ è situato, a differenza del classico giardino di cui sono dotati alcuni locali, in un’area pubblica, cioè in una piazza, nella zona pedonale o anche semplicemente sul marciapiede se questo è largo abbastanza e nelle immediate vicinanze del locale.

Nel periodo che va dalla primavera al 15 novembre a Vienna, quando il tempo è bello, spuntano ben 1.800 “Schanigarten“. I tavolini vengono delimitati dai vasi di piante e protetti da ombrelloni, ma senza creare un isolamento totale. Ci si siede nello “Schanigarten” anche per vedere ed essere visti. Chi ci passa davanti magari decide di fare una pausa, mentre gli avventori seduti ai tavolini osservano la gente che passeggia.

Fu un certo Johann Jakob Taroni nel 1754 ad aprire a Vienna, lungo il Graben, nel centro storico della città, il primo “Schanigarten“. Si trattava di un tendone all’aperto, dove si vendevano bibite. Il nome “Schanigarten“ deriva probabilmente anche dall’abbreviazione viennese del nome del pioniere dello Taroni: da Johann, infatti, viene “Jean“ o “Schani“. Altri invece affermano che il termine deriva dall’ordine che si dava al cameriere, che un tempo a Vienna portava spesso l’appellativo di “Jean“ o anche di “Schani“, di portare fuori i tavolini „Schani, trag’ den Garten hinaus” (Schani, porta fuori il giardino).

Dall’epoca di Taroni sono passati oltre due secoli. Lo “Schanigarten” è rimasto. Come tante altre cose di una città – e di un Paese – che guarda al futuro, ma senza dimenticarsi del passato.

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