Sabato 18 Maggio 2024

Ritorna oggi “Liebe Carinthia”, l’appuntamento del lunedì con proposte di escursioni alla scoperta degli angoli meno noti e più interessanti della Carinzia. Gli itinerari, suggeriti da Kärnten Werbung e dalle altre organizzazioni turistiche del Land, sono alla portata di tutti.

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10.08.23 Hochobir_Massiv_18012008_01Il monte Hochobir è fra le mete escursionistiche più amate della Carinzia. Cominciamo con il dire che si trova nelle Caravanche, all’estremità sud-orientale del Land, quasi al confine (ma non sul confine) con la Slovenia. È forse la zona della Carinzia che gli italiani conoscono di meno, perché al di fuori dei tradizionali itinerari che portano verso il Salisburghese o verso la Stiria. Al contrario, è molto frequentata dai carinziani, per i magnifici panorami che sa offrire e perché una strada a pedaggio di 16 chilometri porta comodamente al rifugio Eisenkappel, da dove la salita alla vetta richiede meno di due ore.

Per andarci dal Friuli conviene seguire l’autostrada fino a Klagenfurt e poi scendere a sud per la strada statale fino a imboccare la valle della Drava e dirigersi a Bad Eisenkappel (è possibile anche proseguire in autostrada fino Völkermarkt e di lì scendere per una strada statale a Bad Eisenkappel). La strada a pedaggio per il rifugio parte da Ebriachtal, piccolo paese raggiungibile sia da Bad Eisenkappel che da Schaidasattel.

Il rifugio Eisenkappel è situato a quota 1.553 metri. Da lì si prosegue a piedi lungo il sentiero 623, passando per i cosiddetti prati di Napoleone, la Kalte Quelle (sorgente fredda) e l’ex rifugio Rainer, distrutto durante la seconda guerra mondiale. La vetta dell’Hochobir si trova a quota 2.139 metri e offre un panorama davvero eccezionale fin sugli Alti Tauri a occidente, alla Saualpe a nord e al Petzen a est. Purtroppo a sud l’orizzonte è chiuso dalle Caravanche e dalle Steiner Alpen, che impediscono di vedere le vicine Giulie slovene, con il Tricorno. In compenso, in giornate di bel tempo a ovest si riesce a vedere persino il Großglockner.

Sulla vetta sorgeva un tempo la Hannwarte, costruita nel 1891, una delle prime stazioni dell’intero arco alpino. Anch’essa, come il vecchio rifugio Rainer, fu distrutta nella seconda guerra mondiale. Vicino all’attuale rifugio Eisenkappel si snoda un sentiero naturalistico.

La salita dall’Hochobir, come si è detto, richiede dal rifugio al massimo due ore e non presenta difficoltà.

Nella foto, il massiccio dell’Hochobir imbiancato dalla neve nella stagione invernale.

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