Sabato 18 Maggio 2024

14.04.27 Vienna, Schönbrunn; seconda stanza da letto della suite del Parkhotel Schönbrunn 2 - CopiaDormire come Francesco Giuseppe in una suite del castello di Schönbrunn? Sì, ora è possibile. Anzi, è sicuramente possibile dormire meglio dell’imperatore, il quale, come è noto, conduceva una vita piuttosto spartana e aveva scelto per suo giaciglio uno scomodo letto di ferro.

 

Il castello di Schönbrunn dal 1918 non è più residenza imperiale – perché quell’impero non esiste più da allora – ma è diventato una meta turistica tra le più visitate in Austria. Sono un milione e mezzo i turisti che annualmente vi mettono piede, ma delle 1.441 stanze dell’immenso palazzo soltanto 190 sono aperte al pubblico in forma di museo. E tutte le altre? Molte sono destinate a usi governativi o utilizzate come appartamenti in affitto.

 

La “Schloss Schönbrunn Kultur- und BetriebsgesmbH” (che potremmo tradurre “Società culturale di gestione del castello di Schönbrunn Srl”) in proposito è molto pragmatica. Da quando è stata istituita, nel 1992, deve occuparsi della conservazione, manutenzione e valorizzazione del sito, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, facendo quadrare i conti e senza ricorrere ad aiuti statali. In quest’ottica sarebbe un inutile spreco lasciare vuoti e in abbandono tutti quei vani in soprannumero. Da ciò la scelta di metterli a frutto, senza che ciò pregiudichi la destinazione culturale e turistica del tutto.

 

La novità è che, accanto alle stanze destinate a uffici e residenze, alcune altre nell’ala orientale dell’edificio sono state trasformate ora in una suite alberghiera, d’intesa con il gruppo Austria Trend, che già gestisce il vicino Parkhotel Schönbrunn, nonché altri 27 hotel in Austria e due a Lubiana e a Bratislava. La “suite imperiale” – è il caso di chiamarla così – sarà a disposizione degli ospiti da domani, ma è prenotabile già da alcuni giorni.

 

Dispone di due camere da letto per quattro ospiti, due bagni, un salone, un soggiorno e una cucinetta, per una superficie di 167 metri quadrati. Le finestre si spalancano sul grande parco barocco di Schönbrunn, con lo sfondo della Gloriette, così come li avevano potuti vedere due secoli fa Francesco Giuseppe e l’imperatrice Sissi. Anche tutto l’arredo interno riporta a quell’epoca, quando lo “Schloss Schönbrunn” era la residenza estiva degli Absburgo. I mobili, ovviamente, non sono originali, ma copie fedeli di quelli originali, nello stile neo-rococò, detto anche “teresiano”. Le pareti sono ricoperte di seta damascata rossa, con disegni stilizzati di frutti d’ananas. Sedie, tavoli, comodini sono patinati d’oro, con incisioni e motivi del periodo imperiale. Nella camera da notte principale il letto è dotato di baldacchino, con il legno della testata e delle colonnine ornato da incisioni.

 

La suite, come si può intuire, è un’appendice separata del Parkhotel Schönbrunn, che però provvede a tutti i servizi in camera. “Ideale per chi voglia trascorrervi la luna di miele”, suggerisce Harald Nograsek, direttore generale del gruppo Austria Trend, che ha già segnato nella sua agenda prenotazioni dal Giappone, dalla Cina e dai Paesi arabi.

 

L’esclusiva residenza imperiale è ora teoricamente alla portata di tutti o per lo meno di tutti quelli che dispongono di un buon conto in banca. Il prezzo minimo è di 699 euro a notte per persona, per un nucleo di quattro persone che occupino tutti i letti disponibili. Ma può salire a 2.700 euro a notte per una coppia di sposi, cui la direzione offre il “Pacchetto Honeymoon”: tragitto fino alla reggia su carrozza a cavalli, champagne,  rose e candele accese. La proposta più costosa sale a 4.900 euro a notte e comprende un servizio di maggiordomo 24 ore su 24.

 

Unico inconveniente è la mancanza dell’ascensore, come quasi sempre accade in un palazzo storico. Ma, del resto, è l’inconveniente che avevano dovuto sopportare anche gli Absburgo, quando questa era la loro dimora estiva. L’ultima a occupare le cinque stanze ora trasformate in suite era stata l’arciduchessa Elisabetta Maria, orfana del principe ereditario Rodolfo. Sì, proprio lui, quello che a Mayerling si era tolto la vita, dopo aver ammazzato l’amante Maria Vetsera.

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