Sabato 18 Maggio 2024

IMG_7939 - CopiaConcerto di una notte d’estate o sogno di una notte d’estate? Per le oltre centomila persone che ieri sera affollavano il parco della reggia di Schönbrunn, a Vienna, il “Sommernachtkonzert” che i Wiener Philharmoniker hanno offerto alla città – ai suoi abitanti, ma anche ai suoi ospiti giunti da tutto il mondo – è stato davvero un sogno. I Philharmoniker sappiamo chi sono e ne apprezziamo l’eccellenza. Ieri, per il pubblico che già  da metà pomeriggio aveva invaso il parco della residenza estiva imperiale (tra i presenti anche il neocancelliere Christian Kern e il vicecancelliere Reinhold Mitterlehner), conquistando anche l’altura della Gloriette, che chiude l’orizzonte a mezzogiorno, hanno suonato gratis. Nessun biglietto d’ingresso. È un omaggio che si ripete ogni anno alla vigilia dell’estate. La scenografia del parco, lo splendore dei fiori, la magia delle luci hanno fatto il resto.

L’incanto è incominciato fin dalle prime note della Farandola, dalla Suite n. 2 de “L’Arlésienne” di Georges Bizet, ed è proseguito con la notissima “Rákóczky Marsch”, da “La dannazione di Faust”, di Hector Berlioz. Poi l’orchestra ha ceduto il proscenio alle pianiste Katia e Marielle Labèque, che si sono cimentate nel Concerto per due pianoforti e orchestra in Re minore, che Francis Poulenc scrisse su commissione della principessa de Polignac e che fu eseguito per la prima volta nel 1932 al teatro La Fenice di Venezia.

La conclusione ha avuto per protagonista Maurice Ravel. I Wiener hanno proposto dapprima la Suite n. 2, che Ravel ricavò dalla sua opera “Dafni e Cloe”, per concludere con il celeberrimo “Bolero”, il cui tema sempre identico e ripetuto ossessivamente 18 volte, in un continuo crescendo, ha entusiasmato il pubblico.

Una serata di autori tutti francesi nella città dei “Wiener Klassiker”. Qual è la ragione? Mentre nel Concerto di Capodanno i Philharmoniker restano fedeli alla tradizione musicale viennese legata alla famiglia Strauss, ai suoi valzer e all’immancabile “Radetzky Marsch”, pur con qualche digressione in altri spazi musicali, nei “Sommernachtkonzerte”, che hanno una storia più recente (una decina d’anni), è stata privilegiata la strada delle serate a tema, ogni volta un tema diverso.

Lo scorso anno il concerto aveva avuto per protagonisti tutti autori nordici. Quest’anno invece i Wiener hanno guardato alla Francia. Tant’è che anche il brano fuori programma, eseguito alla fine, è stato il famoso “Can-can” o, meglio, “Galop infernal”, tratto dall’”Orfeo all’inferno” di Jacques Offenbach. Una musica coinvolgente, che una sapiente regia ha accompagnato con efficaci giochi di luce lungo l’altura che faceva da sfondo all’orchestra e, nella fase terminale, con un’esplosione di fuochi d’artificio.

Dopo il “Galop” di Offenbach, un secondo fuori programma ha chiuso la serata: i Wiener hanno voluto rendere omaggio alla loro città con il “Wiener Blut”, “Sangue viennese”, il celebre valzer di Johann Strauss. Eccellente la direzione del maestro russo Semyon Bychkov, vecchia conoscenza dei Philharmoniker (che li dirigerà nuovamente in due concerti  al Musikverein il 4 e il 5 giugno), ma per la prima volta sul podio di questo concerto all’aperto.

Di anno in anno il “Sommernachtkonzert” ha acquistato notorietà, tanto da essere richiesto anche all’estero, come accade ormai da tempo immemorabile per i Concerti di Capodanno. Ieri sera le immagini di Schönbrunn sono state trasmesse da un’ottantina di emittenti straniere (davanti a noi abbiamo visto un conduttore di una tv giapponese, che commentava il concerto in diretta, intervenendo tra una esecuzione e l’altra), ma non da quella italiana.

In Italia il “privilegio” di poter assistere al concerto è stato riservato al pubblico della zona di Milano. La serata, infatti, è stata trasmessa in diretta su un grande schermo nel parco della Villa reale di Monza. Era presente Isabella Rauter, di Wien Tourismus (l’azienda turistica di Vienna), che ci ha riferito di una grande partecipazione di pubblico, favorita dalle buone condizioni meteorologiche.

L’ambiente del parco di Monza (la Villa reale fu costruita nel 1777 come residenza del penultimo figlio dell’imperatrice Maria Teresa) ha potuto ricreare, in qualche modo, l’atmosfera del parco di Schönbrunn e ha suscitato in molti il desiderio, in futuro, di poter assistere dal vivo, a Vienna, al concerto estivo dei Philharmoniker. Anche perché, a differenza del Concerto di Capodanno, i cui biglietti sono introvabili, al “Sommernachtkonzert” si assiste gratis e il numero di posti è praticamente illimitato. Come a Monza, analoghi schermi sono stati montati anche a Madrid, Londra e Bucarest.

 

NELLA FOTO, i fuochi d’artificio che hanno accompagnato il “Galop infernal” di Offenbach, che i Wiener Philharmoniker hanno suonato alla conclusione del loro “Concerto di una notte d’estate” nel parco della reggia di Schönbrunn.

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