Sabato 18 Maggio 2024

12.12.24 Oberndorf, cappella di 'Stille Nacht'“Stille Nacht, heilige Nacht”. Notte silenziosa, notte santa. La più celebre melodia di Natale, cantata ormai in più di 300 lingue – “Astro del ciel” in italiano, “Silent night” in inglese – nacque quasi per caso. Succede spesso così, con i capolavori dell’arte. Accadde anche per “Stille Nacht”. Fu il caso a far incontrare a Oberndorf, piccolo villaggio di barcaioli a valle di Salisburgo, lungo il fiume Salzach, il maestro Franz Xaver Gruber, organista nella chiesa di San Nicola, e il parroco Josef Mohr.

 

Siamo nel 1817. Mohr è stato nominato parroco di Oberndorf da pochi mesi. Era giunto nel Salisburghese dalla Baviera, per sfuggire alle guerre napoleoniche, lasciando dietro di sé macerie e miseria. Da bambino era vissuto di elemosine, finché il vicario del coro del duomo di Salisburgo, riconoscendone le doti musicali, lo aveva preso con sé per fargli studiare canto e violino. Poco dopo era entrato in seminario e ordinato prete.

 

Nel 1816 compone il testo poetico ispirato al Natale. Incomincia con le parole “Stille Nacht”. Quando l’anno dopo il vescovo gli affida la parrocchia di Oberndorf, “Stille Nacht” è ancora soltanto una poesia. Ma proprio a Oberndorf conosce Gruber e poche settimane prima di Natale gli mostra la sua composizione e gli chiede di scriverne la melodia, per poterla cantare nella “notte santa”. E così avvenne.

 

Nella piccola chiesa di Oberndorf il brano fu eseguito con l’accompagnamento di una chitarra. L’anno dopo Mohr fu trasferito ad Hallain, presso Salisburgo, e quindi a Wagrain, dove morì all’età di 56 anni in grande povertà. I registri della parrocchia riferiscono del suo misero lascito: un paio di abiti rattoppati e due talari. Ma anche il manoscritto di “Stille Nacht”.

 

A Oberndorf si può visitare oggi la cappella di “Stille Nacht”, sorta sul luogo dove nel 1817 si trovava la chiesa di San Nicola (distrutta da una piena della Salzach), e un piccolo museo dedicato alla canzone e ai suoi autori.

 

Ogni anno, nella vigilia di Capodanno, in omaggio a Josef Mohr e a Franz Xaver Gruber, la melodia di “Stille Nacht” viene riproposta nel duomo di Salisburgo, dopo il “Te Deum”, così come era stata eseguita la prima volta a Oberndorf. Le luci della cattedrale si attenuano e nella penombra si odono le note di una chitarra, che suona da un alto pulpito affacciato sul transetto. Subito dopo, dal pulpito di fronte, una voce solista canta la prima strofa. Poi le note della chitarra continuano ad alternarsi alla voce solista nelle strofe successive, finché dal fondo della navata si unisce il coro intero. Non ci sono parole per descrivere la commozione di chi, in chiesa, ascolta ammutolito quella musica.

 

Nella foto, la cappella di Oberndorf, che sorge nel luogo dove fu eseguita per la prima volta “Stille Nacht”.

Lascia un commento