Sabato 18 Maggio 2024

17.07.27 Milano, ristorante Pisco; Michael Strasser con moglie CristinaOltre un milione di italiani hanno visitato l’Austria lo scorso anno. Per la precisione 1.102.399. Sono davvero tanti per un Paese così piccolo, che conta 8 milioni 700 mila abitanti, e non c’è da stupirsi, quindi, se passeggiando per il centro di Vienna o di Salisburgo spesso si senta parlare soltanto la nostra lingua e si abbia quasi l’impressione di essere rimasti in Italia.

Di quest’anno disponiamo soltanto dati parziali, limitati ai primi quattro mesi e perciò non molto indicativi, perché non comprendono ancora il periodo delle ferie e delle vacanze. Si registra un calo non significativo. A detta di alcuni operatori, avrebbero pesato molto le improvvide uscite dei ministri degli Esteri e della Difesa, con i ripetuti annunci di chiusura delle frontiere e di invio di autoblindo al Brennero. Da Klagenfurt e da Innsbruck riferiscono che in alcuni giorni cruciali si è avuto un crollo del 25% delle prenotazioni. Poi la situazione si è normalizzata e forse a fine anno i conti torneranno. Poteva andare peggio.

Ma perché gli italiani – almeno quelli del nord Italia, ma anche del centro e in particolare dell’area di Roma – amano tanto l’Austria? Perché oltre un milione nel 2016 hanno deciso di andarci e di soffermarvisi per alcuni giorni  (i pernottamenti sono stati 2.875.134)? Lo abbiamo chiesto a Michael Strasser, che da 2012 è stato direttore a Milano dell’Österreich Werbung, l’ente nazionale austriaco del turismo.

“Difficile rispondere – ci dice Strasser – L’Italia ha già tutto. Ha i tesori dell’arte e della cultura. Ha il mare, i monti i laghi. Ha la migliore cucina del mondo. Come convincere gli italiani a fare un viaggio in Austria? Credo che ci aiuti molto la nostra cultura absburgica, di cui in Italia si sente nostalgia. L’Austria di oggi combina la tradizione con la modernità. Offre una buona ospitalità a prezzi ragionevoli. Si può mangiare o prendere un aperitivo in un locale elegante nel centro di Vienna o di Innsbruck senza dover svuotare il portafogli, come capita in alcuni caffè di piazza San Marco a Venezia o di altre località turistiche italiane alla moda”.

Una questione di prezzi, dunque? “Non solo. Gli italiani apprezzano l’ordine che trovano in Austria. Da noi è tutto più ordinato, ma senza eccessi: siamo ordinati, ma anche flessibili. Questo piace agli italiani quando sono in vacanza. Naturalmente conta molto l’accoglienza che ricevono. Gli austriaci vogliono bene agli italiani. Il sogno di ogni austriaco è di poter fare le vacanze in Italia. C’è quindi un rapporto di reciprocità, che è palpabile per chi viene nel nostro Paese”.

La crisi del 2008 aveva determinato un calo delle presenze italiane in Austria. Quel momento è stato superato? “Il numero degli italiani che vengono da noi è rimasto invariato, ma la durata del loro soggiorno è calata. Fino al 2011 avevamo avuto oltre 3 milioni di pernottamenti, che non sono più stati raggiunti. Negli ultimi anni c’è stata una lenta ripresa, che però ha sentito i contraccolpi dei problemi legati al flusso dei profughi”.

Intende riferirsi al rischio che siano ripristinati i controlli ai valichi di frontiera? “Sì, dopo le polemiche sulla chiusura del Brennero siamo stati costretti a interrompere tutta l’attività promozionale sui social media, per ragioni di prudenza, e c’è  stato un calo nelle prenotazioni”.

Strasser è vissuto in Italia per cinque anni. Come ha visto cambiare il Paese davanti ai suoi occhi? “Lo sviluppo di Milano mi ha lasciato senza parole. L’Expo ha cambiato il volto di questa città. Per noi questo genere di esposizioni universali sono un relitto del passato; andavano bene nell’800, ma oggi non portano più affari. Invece l’Expo di Milano ha rilanciato la città, l’ha resa più vivibile (penso alla mobilità in bicicletta, per esempio), ne ha fatto un centro della cultura. Ne ha fatto scoprire la ricchezza d’arte che c’era già prima, ma restava nascosta e sconosciuta. Io sono stato testimone del cambiamento”.

Cos’ha significato l’Expo per l’Austria? “Moltissimo. Il bosco che è stato realizzato nel nostro padiglione ha suscitato un’enorme attenzione. Ha suscitato l’interesse per la natura e ha indotto molti italiani a decidere di far visita all’Austria”.

La “missione italiana” di Michael Strasser è terminata la scorsa settimana, dopo 5 anni di permanenza a Milano. Ora è stato chiamato a dirigere l’ufficio dell’Österreich Werbung a Budapest. Strasser raggiungerà la capitale ungherese con la moglie Cristina (una madrilena conosciuta mentre era in servizio a Berlino) e con la figlia minore Hanna, di 16 anni. La figlia maggiore Clara, 21 anni, frequenterà invece un’università in Germania. Prima di Milano Strasser aveva lavorato per l’ente austriaco del turismo in Germania, Russia, Scandinavia, Spagna e Giappone.

Al suo posto a Milano è subentrato Oskar Hinteregger, 52 Oskar Hinteregger - Copiaanni, sposato con Renate e con due figli, Max di 24 anni e Maurice di 21. Hinteregger è un carinziano nato a Bad Kleinkirchheim, che però ha lasciato il suo Land fin dal tempo degli studi universitari. Per l’Österreich Werbung ha lavorato soprattutto in Germania (nelle sedi di Stoccarda, Monaco, Francoforte e Berlino), che è il mercato più importante per il turismo austriaco, e a Londra. Ha chiesto lui di essere assegnato ora a Milano, “per poter vedere finalmente le Alpi da sud”. “Eine neue Perspektive”, ha spiegato.

 

NELLE FOTO, Michael Strasser, con la moglie Cristina, e Oskar Hinteregger.

______________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

 

 

Lascia un commento