Sabato 18 Maggio 2024

13.04.20 Vienna, Schönbrunn, concerto Wiener PhilharmonikerI biglietti d’ingresso del Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker sono così richiesti in tutto il mondo che è impossibile venderli: devono essere assegnati per sorteggio tra quanti li prenotano via internet l’anno prima. Riuscire ad averne uno è come vincere alla lotteria. Quest’anno alla lista dei fortunati si aggiungono anche quattro famiglie di profughi siriani, approdati in Austria lungo la rotta dei Balcani. Fanno parte di quegli oltre 80.000 migranti che non hanno proseguito il viaggio per la Germania, ma che hanno deciso di chiedere asilo qui. Queste quattro famiglie “fortunate” non si sono aggiudicate un biglietto d’ingresso alla “sala d’oro” del Musikverein, dove il 1. gennaio i Wiener ci faranno riascoltare i valzer e le polke della famiglia Strauss, ma qualcosa che per loro è più importante: una casa.

Sì, una casa che l’orchestra viennese ha deciso di acquistare, per poi mettere a disposizione del servizio profughi della diocesi di Vienna e contribuire in questo modo all’accoglienza di quanti fuggono da paesi in guerra. L’edificio si trova a St. Aegyd am Neuwalde, un comune di 2.000 abitanti della Bassa Austria. Qui i Wiener hanno trovato un alberghetto in vendita e hanno pensato che potesse fare al caso loro.

Per l’acquisto e la ristrutturazione, in modo da ricavarne quattro appartamenti e alcuni spazi comuni, hanno lanciato una raccolta fondi, attraverso un concerto di beneficenza (in programma il 5 dicembre a St. Pölten, capoluogo del Land) e un “crowdfundig”. “L’integrazione è essenziale quando si deve operare insieme – spiega Andreas Grossbauer, presidente dei Philharmoniker – questo vale allo stesso modo per chi come noi fa parte di un’orchestra, così come per i membri di una comunità”. Insomma, il proposito dell’orchestra viennese è di contribuire attivamente all’integrazione di famiglie che cercano asilo in Austria, offrendo loro un tetto.

Non solo. L’impegno dei Philharmoniker non si esaurirà nella raccolta di fondi, ma continuerà nel tempo, facendo della casa di St. Aegyd un luogo di incontro tra gli immigrati e la popolazione locale, dove si terranno corsi di lingua tedesca e dove gli stessi musicisti, a turno, si recheranno per tenervi concerti da camera, che saranno anche a beneficio degli abitanti della zona.

I costi del progetto – tra acquisto dell’immobile e lavori di adattamento – ammontano a 250.000 euro. L’obiettivo è di raccogliere entro 60 giorni la somma, per poter mettere a disposizione la casa fin da gennaio. Il “crowdfunding” prevede, per chi vi aderirà, un compenso rapportato al contributo versato: si va da una sporta con il logo dei Wiener (20 euro) a cd e dvd con la registrazione dei concerti estivi nel parco di Schönbrunn (30 euro), ai biglietti per assistere alle prove generali dei concerti nel Musikverein (40 euro), all’invito alla festa di inaugurazione della casa di St. Aegyd (100 euro), dove naturalmente ci sarà anche un concerto dei Philharmoniker, ai biglietti per l’ingresso all’area vip dell’annuale concerto serale estivo di Schönbrunn (200 euro per due persone).

Per chi desideri assistere dal vivo all’inarrivabile Concerto di Capodanno, questa è l’occasione buona: 500 euro per un posto in piedi (quelli seduti sono esauriti da febbraio). Il contributo massimo è di 2.500 euro, per chi voglia diventare “padrino” per un anno di una delle famiglie che entreranno nella casa.

Il gesto di generosità dei Wiener Philharmoniker è importante non solo in sé, ma anche perché viene da una delle orchestre più importanti al mondo e potrà essere preso a modello da altri. Esso si inserisce in un contesto di gesti di solidarietà di cui l’Austria ha una lunga tradizione. Senza riandare troppo indietro nel tempo – si pensi all’accoglienza di migliaia di profughi ungheresi nel 1956 e di tedeschi dell’Est nell’estate del 1989 – basterà ricordare le centinaia di viennesi che in settembre diedero assistenza ai primi profughi in transito alla Westbahnhof di Vienna e ai tanti gesti di generosità individuale, come quelli di Ulrich von Habsburg, discendente della dinastia imperiale, che ha dato ospitalità a 50 profughi in una sua residenza in Carinzia, o, più recentemente, di una giornalista dell’Orf, Elke Lichtenegger, che ha accolto in casa sua un giovane profugo siriano.

Alla lista si aggiunge ora l’iniziativa dei Wiener Philharmoniker. Dov’è la novità?, verrebbe da chiedersi.

 

NELLA FOTO, il parco di Schönbrunn durante il concerto che ogni anno i Wiener Philharmoniker offrono alla città.

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