Sabato 18 Maggio 2024

12.07.07 19a Stelle alpine alle pendici dei Curtissons - CopiaLa stella alpina è stata dichiarata in Austria “pianta dell’anno”. Non perché l’Austria sia un paese di montagne (“Land der Berge…”) e la stella alpina sia il fiore simbolo per eccellenza di quel mondo, tanto da apparire nello stemma dell’Alpenverein (l’equivalente del nostro Club alpino) e nello scudetto dei reparti di montagna dell’esercito. No, l’omaggio all’”Edelweiss” è dovuto alle sue proprietà officinali, che ne fanno una delle piante medicinali più utili per la cura di diverse patologie.

Che servisse anche a questo scopo era noto da tempo. Esiste una tradizione secolare nella medicina popolare, che utilizza estratti del fiore e della radice per curare dolori di stomaco, malattie delle vie respiratorie e del cuore e perfino la diarrea. Ora però queste proprietà terapeutiche sono state confermate scientificamente, come ha dichiarato Hermann Stuppner, presidente del gruppo che si occupa di piante medicinali nell’Istituto di farmacologia dell’Università di Innsbruck.

Finora sono oltre 60 i componenti della stella alpina che sono stati isolati e studiati nelle loro caratteristiche strutturali. Possono essere suddivisi sostanzialmente in tre classi: flavonoidi, derivati della caffeina e terpeni. Estratti e singoli elementi della stella alpina si prestano all’applicazione farmacologica su un ampio spettro di attività del sistema cardiaco e nervoso. Inoltre possono essere dimostrati effetti antinfiammatori, antimicrobici e antiossidanti. Per le attività antiossidanti è responsabile in primo luogo l’acido di stella alpina presente in grande quantità nelle foglie superiori.

Due componenti delle radici, la leoligina e la 5-metossileoligina – spiega David Bernhard, del centro di ricerca della facoltà di Medicina dell’Università “Keplero” di Linz – vengono attualmente prese in considerazione come sostanze molto efficaci. Il principio attivo della leoligina può proteggere i vasi sanguigni dalla calcificazione (arteriosclerosi), ridurre il tasso di colesterolo e abbassare la soglia della glicemia. La 5-metossileoligina viene attualmente testata in forma di iniezione contro l’infarto cardiaco.

La ricerca sulla stella alpina ha fatto enormi passi avanti negli ultimi tempi e il cammino non è ancora finito. “Così, per esempio – annuncia Brigitte Kopp, del Dipartimento di farmacologia dell’Università di Vienna – da colture di stelle alpine prodotte biotecnologicamente possono essere isolate nuove sostanze macrocicliche, capaci di svolgere forti attività antibiotiche”.

La stella alpina è uno dei fiori di montagna più protetti da oltre un secolo. Che ne sarà, se ora verrà sfruttata per le sue proprietà in campo sanitario? Non c’è alcun pericolo che scompaia: le stelle alpine per uso di laboratorio sono prodotte in colture e molti dei suoi componenti possono essere realizzati sinteticamente. Le stelle alpine che crescono sui nostri monti, quindi, saranno risparmiate.

 

NELLA FOTO, fioritura di stelle alpine alla pendici del Curtisson, nel gruppo del Jof di Montasio (Alpi Giulie occidentali).

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