Sabato 18 Maggio 2024

21.03.30 Dietrich Mateschitz, Red BullL’Austria fa shopping in Italia. Dopo alcuni recenti e importanti acquisti immobiliari a Trieste, ora l’interesse sembra essersi allargato ai porti nautici. Il primo a finire nel “carrello” è il Marina Hannibal di Monfalcone (Gorizia). L’acquirente dovrebbe essere Dietrich Mateschitz (nella foto), comproprietario di Red Bull, il cui patrimonio stimato in 16,5 miliardi di dollari ne fa l’uomo più ricco dell’Austria.

Per la verità Mateschitz, per gli amici “Didi”, non compare in prima persona nell’operazione. Ad occuparsene è una società di Salisburgo, che tuttavia è riconducibile al gruppo Red Bull, che oltre a produrre bibite energetiche si occupa di tante altre cose: è presente in Formula 1, ha una squadra di calcio nella prima serie, un’altra nell’hockey su ghiaccio, sponsorizza sport estremi, stampa riviste, gestisce una tv privata e una rete di telefonia mobile. Certamente abbiamo dimenticato qualcosa, perché l’elenco è molto lungo.

“Didi” Mateschitz ha soldi che gli escono dalle tasche. Lo scorso anno voleva acquistare in Stiria una foresta di 1.300 ettari di proprietà della famiglia veneta dei Morassutti (quella che un tempo aveva una catena di negozi di ferramenta). L’affare glielo aveva soffiato per 30 milioni un altro miliardario austriaco come lui, René Benko, considerato il più grande immobiliarista austriaco. Anche Benko ha fatto shopping in Italia, ma in Sud Tirolo, non nella Venezia Giulia.

Che ora Mateschitz voglia avere uno sbocco al mare – il sogno di ogni austriaco – non deve stupire. L’operazione sembra stia avvenendo per gradi, come ci informa Giulio Garau, giornalista de “Il Piccolo”, in un articolo che riproduciamo qui sotto con il suo consenso.

Un gruppo austriaco di Salisburgo legato alla Red Bull, o molto probabilmente lo stesso colosso della bibita energetica che “ti mette le ali”, è pronto a rilevare l’intero Marina Hannibal: posti barca, cantiere, terreni del comprensorio. Le trattative in realtà stanno andando avanti da tempo, ma da quanto si è potuto apprendere in questi giorni le discussioni sono arrivate alle fasi finali. Il gruppo austriaco legato alla Red Bull in realtà avrebbe già in mano il 49% della proprietà e si appresterebbe ad acquisire l’intero pacchetto dall’imprenditore Carlo Cazzaniga che, dopo anni di ricerche di mercato e trattative, finora tutte andate fallite, avrebbe finalmente trovato il soggetto in grado di rilanciare il “suo gioiello”, l’Hannibal.Non ci sono conferme ufficiali, per ora solo indiscrezioni circostanziate, né da Cazzaniga né dalla Red Bull. Innumerevoli però sono non solo i rumors, ma le conferme che arriverebbero anche dall’Austria su una trattativa giunta alle conclusioni.In realtà questa trattativa con il gruppo vicino a Red Bull è soltanto il finale di tutto un anno di trattative ad altissimo livello per quanto riguarda l’Hannibal, il primo marina moderno realizzato in Italia, nato da un’idea dell’olimpionico Sergio Sorrentino di Monfalcone, così chiamato in onore dell’amico e compagno di equipaggio Annibale Pelaschier. Il primo a ospitare un centro federale della scuola di vela. Una realtà che in questi ultimi anni ha fatto gola a molti investitori, pure ai cinesi. Ma una volta eclissata la cordata asiatica sono rimasti soggetti del settore nautico di grande rilievo.

Uno di questi è Marinedi che, con un’operazione rimasta riservata fino a poche settimane fa, era entrato in possesso del 49% della proprietà dell’Hannibal, rilevando la parte che era in mano alle banche. Marinedi era una splendida opportunità per il rilancio del marina, il gruppo infatti ha un portafoglio di ben 24 marina in Italia di cui 13 operativi e 11 in sviluppo, sia nell’Adriatico che nel Tirreno. Finalmente un soggetto di grande rilievo con le capacità e l’esperienza di rilanciare l’ Hannibal.

Ma ecco, qualche mese fa, dopo una serie di operazioni e trattative, anche queste rimaste coperte dal massimo riserbo, il colpo di scena con l’uscita dall’Hannibal, non senza qualche rimpianto, di Marinedi, che ha dovuto cedere il passo a un gruppo di emissari austriaci (legati alla Red Bull) che hanno rilevato il pacchetto in mano al big italiano con un pagamento arrivato da una banca salisburghese. Un passaggio di mano che, secondo indiscrezioni molto precise, giunte anche dall’Austria, porterebbe la firma della Red Bull.

Nulla si sa ancora sugli importi in gioco. Secondo le stime che risalgono a qualche anno fa in realtà il valore del comprensorio si aggira attorno ai 9 milioni, mentre c’è una parte di debiti che era in mano alle banche (nel 2018 erano 4 milioni) e che ora sono stati rilevati dal colosso austriaco che punta al controllo dell’intera proprietà.

Una quota di debiti sempre più piccola in realtà, visto che l’Hannibal, capace di dare lavoro finora a 20-25 persone, oltre a tutta una serie di addetti dell’indotto, dalle officine alle pitturazioni fino ai meccanici, ha prodotto molti risultati sul fronte della gestione. La parte dedicata a rimessaggio, cantiere e marina fino all’esplosione del Covid è andata a gonfie vele, la società ha continuato a pagare le banche diminuendo i debiti con un obiettivo del risanamento sempre più vicino. Anche se in realtà il nodo della vendita, considerata l’età dell’imprenditore Cazzaniga (oltre gli 80 anni) è da tempo un passo essenziale per garantire un rilancio vero. Il gruppo austriaco vicino alla Red Bull sta trattando le fasi finali, stando ai rumors la chiusura potrebbe arrivare in questi giorni. E nei giorni successivi a Pasqua il nuovo gruppo potrebbe iniziare le visite di rito con le istituzioni locali e regionali.

 

Fin qui l’articolo di Garau, il quale però ci informa che nelle ultime ore l’acquirente austriaco avrebbe rastrellato altre quote del capitale sociale, raggiungendo il 60%. L’obiettivo finale, comunque, resta il controllo completo del marina.

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