Mercoledì 4 Dicembre 2024

La casa natale di Adolf Hitler, a Braunau, diventerà sede di un commissariato di polizia, con annessa “accademia” di formazione per le reclute. È questa la soluzione escogitata dal Ministero degli Interni per imprimere una svolta definitiva allo “storico” edificio ed impedire che continui ad essere meta di pellegrinaggio di nazisti vecchi e nuovi da tutta Europa.

Lo abbiamo definito “storico” non perché vi nacque il dittatore nazista e vi trascorse l’infanzia in un appartamento del primo piano, ma perché l’immobile, ancorché senza particolari pregi architettonici, ha quattro secoli di vita. Ed è proprio questa la ragione per cui non è stato possibile abbatterlo, come si sarebbe voluto inizialmente. Raderlo al suolo sarebbe stata una soluzione definitiva, ma non percorribile. Da ciò l’alternativa di cambiarne la destinazione d’uso.

La svolta definitiva per por fine a una querelle che dura da oltre settant’anni, ovvero dal giorno della capitolazione del Reich, era venuta nel 2016, quando lo Stato era riuscito finalmente ad acquisire la proprietà dell’immobile, in modo da poterne disporre a piacimento. Da allora sono state esplorate tutte le soluzioni possibili, anche con la consulenza di una commissione di storici appositamente costituita.

Alla fine è prevalsa la proposta che abbiamo detto, di destinare l’edificio alla Polizia e dalle parole si è passati ai fatti. Da ottobre a Braunau è aperto un cantiere che ha già fatto piazza pulita dei fabbricati situati sul retro della casa di Hitler. I lavori impegneranno tutto il 2024 e tutto il 2025. Dovrebbero concludersi all’inizio del 2026, anno in cui finalmente potrà mettervi piede la Polizia. È prevista una presenza organica di 40 uomini delle forze dell’ordine.

Un aspetto interessante del cantiere, che ieri è stato aperto per una visita ai giornalisti, è che i lavori potranno essere seguiti non solo sul posto, ma perfino da casa online. Il Ministero degli Interni, infatti, all’insegna della trasparenza, ha disposto la collocazione nei punti strategici dell’area di videocamere, che saranno permanentemente in funzione e collegate a un sito web (di cui non si conosce per ora l’indirizzo). Di conseguenza chiunque potrà dare un’occhiata ai lavori dal proprio computer o dallo smartphone in qualsiasi momento e ovunque si trovi, come fanno – o si ritiene che facciano – i classici pensionati che per passare la giornata sbirciano oltre le recinzioni delle imprese edili.

Il progetto di riconversione della casa di Hitler è stato elaborato dallo studio di architettura Marte Marte di Feldkich (il pianeta rosso non c’entra, Marte è il nome vero del titolare dello studio). L’intenzione è di restituire alla facciata l’aspetto che probabilmente aveva avuto nel 17.mo secolo. La costruzione, infatti, risale a quel tempo e in tutti questi secoli ha cambiato spesso destinazione. In tempi lontani era stata trattoria con alloggio, con annessa produzione di birra. I piani superiori erano adibiti ad abitazione.

In uno di quelli, appunto, sarebbe venuto alla luce Hitler, tanto che negli anni tra le due guerre mondiali l’oste del piano terra ne aveva fatto un “Führer Gedenkenraum”, in omaggio al dittatore. Nell 1938, con l’Anschluss dell’Austria alla Germania, era cambiato tutto, perché l’edificio fu requisito dal Partito nazionalsocialista. Alla caduta del Reich era tornato alla famiglia dei proprietari originari, che lo avevano affittato per ospitare prima una scuola e poi associazioni di assistenza sociale. Dal 2011 era vuoto e così è rimasto fino al 2016, quando è passato in proprietà allo Stato.

NELLE FOTO, la facciata attuale della casa natale di Adolf Hitler, a Braunau, e i lavori di scavo nello spazio retrostante, dove sono stati abbattuti alcuni garage e i resti di un vecchio birrificio.

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