Le stagioni non sono più quelle di una volta. Non è soltanto un modo di dire. I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, ogni giorno. Pochi giorni fa avevamo dato notizia del tragico weekend sulle nevi del Tirolo e del Vorarlberg, dove sette sciatori e un conducente di un mezzo spazzaneve erano morti sepolti dalle valanghe.
Quell’area alpina fino a pochi giorni prima era… al verde, nel vero senso della parola. Prati e boschi senza neve, come in autunno, attraversati da nastri di neve prodotta artificialmente, larghi quanto basta per far scendere gli sciatori. Una stagione turistica a rischio per l’assenza di precipitazioni e temperature troppo miti per l’innevamento artificiale.
Poi le improvvise e abbondanti nevicate hanno cambiato lo scenario e gli operatori turistici hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Ma fino a quando?
NELLA FOTO, le piste della località sciistica della Kleinwalsertal, nel Vorarlberg, dove sabato mattina è stata recuperata la salma di uno sciatore di 55 anni, sepolto da una valanga. Si stenta a credere che soltanto poche settimane prima (la foto è del 31 dicembre) quella stessa zona fosse completamente priva di neve naturale.
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