L’erba del vicino è sempre più verde. Per gli austriaci uno dei vicini siamo noi e “l’erba più vicina” è il Friuli, anzi, la Carnia. Una delle austriache che ha fatto della Carnia quasi la sua seconda patria è Birgit Kaltenböck, giornalista di “Salzburger Nachrichten”, il quotidiano di Salisburgo, e scrittrice.
Il suo compagno è carinziano, di Magdalensberg, piccolo comune a nord di Klagenfurt. Da Magdalensberg al Friuli è solo un salto e i due ci vengono spesso. Ed essendo entrambi appassionati escursionisti, frequentano soprattutto la Carnia. L’hanno percorsa in lungo e in largo e in questo loro girovagare hanno scoperto le antiche pievi, che sorgono quasi tutte su posizioni dominanti, dove in passato sorgevano fortificazioni o torri di guardia.
Hanno scoperto così anche il “cammino delle pievi”, che unisce in un percorso di venti tappe le pievi storiche della Carnia e due santuari. Pochi in Italia ne conoscono l’esistenza e pochi persino in Friuli. Ma, come dicevamo in apertura, l’erba del vicino è sempre più verde e Birgit Kaltenböck ha saputo “gustare” quest’erba più di molti italiani, a tal punto da volerle dedicare una guida.
Ovviamente esistono già guide del percorso, corredate da mappe, fotografie, note storiche e religiose, ma soltanto in lingua italiana (qui il sito web dove si possono trovare molte informazioni). Ora esiste anche una guida del cammino in lingua tedesca, scritta da un’austriaca, che ha saputo cogliere del percorso, dei luoghi abitati e della gente del posto suggestioni e aspetti che di solito sfuggono a un osservatore del luogo.
Il libro porta il titolo in italiano “Cammino delle Pievi”, ma nel sottotitolo e nelle pagine interne viene definito come “Taufkirchenweg”, un percorso lungo le chiese dove si battezzavano i nati. Kaltenböck spiega ai suoi lettori che queste chiese, in passato, avevano il privilegio (non concesso alle chiese di valle) di poter celebrare i battesimi e i funerali.
Come suggerito dagli ideatori del pellegrinaggio, anche la giornalista austriaca propone ai suoi lettori un itinerario in venti tappe, per una lunghezza di circa 220 chilometri e un dislivello complessivo di 11.500 metri. È un percorso che ovviamente può essere affrontato anche un po’ alla volta e in periodi diversi.
Ma il suo libro non è soltanto una guida all’itinerario, è anche una guida alla conoscenza dei luoghi e della popolazione. “Scrivere questo libro – spiega la giornalista – è stato un progetto del cuore. Vi ho messo al centro l’incontro con la gente dei paesi che ho visitato. Senza l’incontro con queste persone il libro non sarebbe risultato quello che è”.
La “Taufkirchenweg” di Birgit Kaltenböck è ormai in circolazione da tempo e in Austria, in particolare in Carinzia e nel Salisburghese, ha suscitato interesse, tanto che l’autrice è stata invitata a presentarlo in molte località. Se qualcuno, percorrendo di recente il “cammino delle pievi”, ha incrociato lungo il sentiero pellegrini di lingua tedesca, ora sa il perché erano lì e chi li aveva mandati.
Il “Cammino delle Pievi – Der Taufenkirchweg in Friaul” è una pubblicazione di 256 pagine, con foto a colori, edito da Anton Pustet, una casa editrice di Salisburgo, piccola ma storica, nata 425 anni fa. Può essere acquistato per 22 euro qui.
NELLE FOTO, la guida in lingua tedesca al “Cammino delle Pievi” e l’autrice Birgit Kaltenböck.
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