Sabato 18 Maggio 2024

15.01.29 Lettore della Kleine ZeitungConviene fare il giornalista in Austria, non in Italia. La ragione è presto detta: perché in Austria i giornali si leggono (e si vendono) molto di più che in Italia. La conferma ci viene dall’ultimo Eurobarometro della Commissione europea, secondo cui l’89% dei cittadini austriaci legge almeno un giornale stampato alla settimana. 89 è un valore piuttosto alto, al di sopra della media europea, che è del 65%.

Giornali e periodici cento anni fa erano le uniche fonti di informazione. Come si collocano oggi, in un tempo in cui vi sono tanti altri strumenti alternativi di informazione? Non male. Anche per gli austriaci, naturalmente, la fonte principale è la televisione 49%, ma la stampa viene subito dopo, con il 46%. È un valore elevato e significativo, perché normalmente la tv fa la parte del leone e ai giornali restano le briciole. A livello europeo, per esempio, attinge alla carta stampata per sapere che cosa succede nel mondo soltanto il 26% della popolazione; in Austria, il doppio.

Televisione, giornali e ora anche internet sono una finestra sul mondo (lo è soprattutto internet). Ma quando vogliono tenersi informati sulla politica e sugli eventi di casa propria, quale “medium” preferiscono gli austriaci? La tv resta sempre al primo posto, con l’84%, seguita dai giornali stampati (71%), dalla radio (55%), da internet (29%), dai social network (14%). Al 4% non interessa affatto sapere che cosa accade in Austria, per cui non guarda la tv, non legge i giornali, non ascolta la radio.

Se, dunque, le cose stanno così, le opportunità di lavoro e le soddisfazioni professionali per un giornalista dovrebbero essere maggiori in Austria, come si diceva all’inizio. A meno che la maggior propensione alla lettura dei giornali non dipenda dai lettori austriaci, ma dai giornalisti austriaci, forse capaci di offrire prodotti migliori.

 

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Secondo l’Öak (Österreichische Auflagekontrolle), ente che certifica le copie vendute di tutti i periodici, in Austria vengono acquistati ogni giorno 1 milione 744 mila giornali. In altre parole, più di un austriaco su cinque in media compra un quotidiano.

In testa alla classifica si pone la “Kronen Zeitung” con 809.000 copie vendute. La “Kronen” è un giornale atipico, fatto di gossip e di notizie scandalistiche, come la “Bild” tedesca o il “Sun” inglese. Sono queste caratteristiche popolari e populiste che spiegano il suo successo editoriale, che le consente di avere più lettori di tutti gli altri quotidiani austriaci messi insieme.

Al secondo posto troviamo la “Kleine Zeitung”, che vende 280.000 copie, vale a dire meno della metà della “Kronen”. La “Kleine” è un giornale locale, presente nei Länder Stiria e Carinzia, dove è leader di mercato, ma offre anche un’autorevole informazione nazionale e internazionale. È una delle poche testate a poter disporre di un bilancio largamente attivo, che le consente di avere una redazione a Vienna, un proprio corrispondente a Bruxelles e collaboratori nelle principali città del mondo, Roma compresa.

Gli altri giornali locali simili alla “Kleine” sono distribuiti nei vari Länder: nell’Alta Austria, l’”Oberösterreich Nachrichten”, 107.000 copie; in Tirolo, il “Tiroler Tageszeitung”, 86.512 copie; in Vorarlberg, il “Vorarlberger Nachrichten”, 62.000 copie.

Vi sono poi i giornali a diffusione nazionale, paragonabili al nostro “Corriere” e alla nostra “Repubblica”, con la differenza però che i nostri giornali nazionali, proprio perché diffusi su quasi tutto il territorio nazionale, sono quelli che vendono più copie. In Austria accade invece il contrario: i giornali nazionali, probabilmente perché si rivolgono a un pubblico elitario, sono i meno venduti. A parte il “Kurier”, che raggiunge le 159.000 copie, gli altri sono tutti sotto il tetto delle 100.000: il conservatore “Die Presse” vende 73.000 copie; “Der Standard”, che si potrebbe definire di sinistra liberale, è a quota 69.000; stessa tiratura per il “Salzburger Nachrichten” che, come si evince dalla testata, è il solo che non esce a Vienna, ma a Salisburgo. “Wirtschaftsblatt”, unico giornale economico del Paese, supera di poco le 20.000 copie.

Una curiosa differenza rispetto all’editoria nel nostro Paese attiene anche all’assetto proprietario. Qui è la “Kleine Zeitung” ad essere proprietaria di “Die Presse” e di “Wirtschaftsblatt” (oltre che di innumerevoli altre testate, tv, radio private in Austria, Slovenia e Croazia). In altre parole, è un giornale regionale a controllare una delle più autorevoli testate nazionali e l’unico quotidiano economico. Per rendere l’idea, è un po’ come se in Italia il “Messaggero Veneto” o “Il Piccolo” controllassero il “Corriere della sera” e “Il Sole 24 Ore”.

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