Sabato 18 Maggio 2024

11.08.23 Gerlinde Kaltenbrunner2308apa726Gerlinde Kaltenbrunner questa volta ce l’ha fatta. Al sesto tentativo la forte scalatrice dell’Alta Austria è riuscita a conquistare il K2. È così l’unica donna al mondo ad aver raggiunto tutti i 14 ottomila senza l’ausilio dell’ossigeno. La Kaltenbrunner ha posto i piedi sulla vetta alta 8.611 (seconda solo all’Everest) alle 18.18 di martedì, in condizioni meteorologiche estreme. Poco dopo è stata raggiunta dai suoi compagni di ascensione, il polacco Darius Zaluski e i casachi Maxut Zhumayev e Vassiliy Pivtsov. I quattro sono poi ridiscesi alla quota dell’ultimo bivacco, da dove hanno comunicato via radio in Austria la felice conclusione dell’impresa. Con la Kaltenbrunner si sono subito congratulati il presidente della Repubblica, Heinz Fischer, e il cancelliere Werner Faymann, entrambi, come è noto, appassionati alpinisti.

Gerlinde Kaltenbrunner ha parlato con il marito Ralf Dujmovits, con cui è sposata dal marzo 2007. Ha detto di sentirsi “estremamente felice” e di considerare “un dono l’essere riuscita a raggiungere la vetta in queste difficili condizioni”. Nel sesto tentativo di scalata al K2 la Kaltenbrunner e la sua squadra hanno affrontato per la prima volta il poco frequentato versante nord, rivolto alla Cina. Martedì il gruppo si era messo in marcia all’1.30 del mattino (ora locale), muovendosi da quota 8.300 metri. Per superare gli ultimi 311 di dislivello che li separavano dalla vetta hanno impiegato quasi 17 ore.

Prima di Gerlinde Kaltenbrunner altre due donne avevano già raggiunto tutti i 14 ottomila, la sudcoreana Oh Eun-Sun e la spagnola Edurne Pasaban, ma usando talvolta bombole di ossigeno. La scalatrice austriaca, tuttavia, non ha mai considerato le sue imprese una competizione. Le ha affrontate perché affascinata dal mondo degli ottomila, da lei conosciuto per la prima volta nel 2003, quando era salita al Nanga Parbat.

Che non si sentisse in gara con le altre scalatrici lo dimostra il suo comportamento esemplare durante l’ascensione del maggio 2005 all’Everest, insieme con la giapponese Hirotaka Takeuchi. A 7.650 metri la scalatrice asiatica fu colpita da un edema cerebrale e Gerlinde non esitò un secondo a interrompere l’ascensione, che pure ormai era quasi alla conclusione, per salvare la vita alla compagna. Più tardi commentò così l’episodio: “Dover tornare sull’Everest per salvare la vita a un’amica ci rende infinitamente più ricchi”. Parole che acquistano maggior valore dopo le tragedie vissute dalla Kaltenbrunner negli anni successivi. Nel maggio 2007 sul Dhaulagiri (8.167 metri) una valanga travolse la sua tenda; lei riuscì con le proprie forze a uscire dalla neve che l’aveva sepolta, mentre i suoi due compagni spagnoli morirono. Il 6 agosto dello scorso anno, al quinto tentativo al K2, morì il suo compagno di cordata, lo svedese Fredrik Ericsson.

Nella foto, l’alpinista austriaca Gerlinde Kaltenbrunner.

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