Sabato 18 Maggio 2024

Il comprensorio sciistico del Dreiländereck chiude per insolvenza. Non è il primo in Carinzia a subire questo amaro destino, ma è il primo che anche gli italiani conoscono, perché si trova subito al di là di Tarvisio, nel territorio comunale di Arnoldstein. Noi lo chiamiamo monte Forno, ma il toponimo tedesco rende meglio l’idea: Dreiländereck significa “angolo delle tre regioni”, perché su questo monte si incontrano le linee di confine di Austria, Slovenia e Italia.

Ebbene, sul Dreiländereck non si scia più. Nella pagina web della stazione sciistica si legge “Impianti fuori servizio e piste chiuse! Ringraziamo i nostri ospiti per la visita”. Il resto del sito web non è stato aggiornato. C’è ancora l’annuncio con cui si cerca personale “per rafforzare il nostro team”, ci sono le pagine dedicate all’offerta turistica e alla descrizione della zona (compresa l’altezza del monte, falsamente indicata in 1600 metri, mentre in realtà il punto più alto è a 1508 metri), ci sono le foto delle piste dei giorni migliori, quando c’era ancora tanta neve.

Perché il problema del Dreiländereck, come di tante altre località sciistiche che arrivano a malapena ai 1500 metri, è la neve. La neve che non cade più e che non si può nemmeno produrre artificialmente, perché le temperature sono troppo alte. Questa piccola località sciistica di confine non è fallita per cattiva gestione, ma per il cambiamento climatico, che si può contrastare fino a un certo punto con i cannoni della neve o aumentando ingannevolmente le quote. Il suo, insomma, era un destino segnato, come lo è stato, per limitarci al Friuli, quello del Matajur o di Sella Chianzutan. Come lo sarà in un futuro abbastanza vicino per tante altre località sciistiche. Non facciamo nomi, ma ciascuno è in grado di verificare da sé le quote di partenza e di arrivo delle piste.

Il Dreiländereck si era trovato già in passato in difficoltà ed era riuscito a tirare avanti con un contributo del Land (250.000 euro nella passata stagione) e del Comune (50.000 euro all’anno). Ora questi sussidi non bastano più. L’innevamento artificiale costa troppo e, con il caldo che fa, non funziona. Gli impianti sono spesso fermi perché non c’è neve. Il numero dei frequentatori è calato in questa stagione del 60%.

È chiaro che così non si può andare avanti, ma il sindaco Reinhard Antolitsch, dell’Spö (Partito socialdemocratico) non intende arrendersi: “Questo monte – ha dichiarato alla Kleine Zeitung – è così importante per la Carinzia e per tutto il bacino dell’Alpe Adria e per molti bambini è il luogo dove imparano a sciare”.

Antolisch vuole a tutti i costi salvare la stazione sciistica del suo comune e ha annunciato un incontro con un investitore (ma pare sia già il quinto della serie, i primi quattro si sono tirati indietro). Inoltre ha sfoderato altri argomenti non molto convincenti: allungare la stagione a tutto l’anno, aumentare la ricettività per rendere economica la gestione degli impianti. E, ovviamente, punta molto sull’aiuto del Land, guidato dal suo compagno di partito Peter Kaiser: “Il Land deve finalmente fare qualcosa per il Dreiländereck”.

Purtroppo non è stato in grado di trovare una soluzione al vero problema: la neve che non c’è.

NELLE FOTO, le piste del Dreiländereck come apparivano nei giorni migliori che come erano qualche giorno fa, prima della chiusura degli impianti.

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