Il Comune di Innsbruck precipita in una crisi politica che forse crisi non è. Era governato da una coalizione di quattro partiti, che non esiste più. Georg Willi (nella foto), primo sindaco “verde” in Austria, ha dichiarato l’accordo di giunta finito.
La bomba è scoppiata dopo la votazione di una mozione presentata dal gruppo consiliare verde, che sfiduciava il vicesindaco Markus Lassenberger, dell’Fpö (il partito dell’estrema destra sovranista). I consiglieri dell’Fpö ovviamente avevano votato contro, ma molti altri consiglieri dei partiti alleati di Willi avevano preferito uscire dall’aula e non votare. La mozione non è passata e così Lassenberger resta al suo posto.
A questo punto è necessario un chiarimento. Il consiglio comunale di Innsbruck è composto da 40 consiglieri. Alle elezioni del 2018 i Verdi erano diventati il primo partito, con 10 seggi, seguiti dall’Fpö con 8, dalla lista Für Innsbruck (movimento locale nato da una costola dell’Övp) con 7, dall’Övp (Partito popolare) con 5, dall’Spö (Partito socialdemocratico) con 4; i restanti 6 seggi erano andati a formazioni minori. Sindaco era stato designato con elezione diretta Willi, che aveva formato una coalizione di Verdi, Für Innsbruck, Övp ed Spö.
Che ci faceva allora in giunta, con il ruolo di vicesindaco, un esponente dell’opposizione come Lassenberger, che appartiene all’Fpö? Qui sta la particolarità dell’ordinamento comunale in Austria, per il quale i componenti della giunta non sono il risultato di un accordo di coalizione, come in Italia, ma sono determinati in proporzione ai voti ricevuti. È pertanto normale che in giunta siedano assessori di maggioranza e di opposizione; quelli di opposizione ovviamente non hanno alcuna delega, stanno soltanto a guardare e comunque hanno diritto di voto.
Lassenberger aveva questo ruolo di bella statuina, occupando una poltrona di vicesindaco che già aveva alle spalle una storia travagliata. Dopo le elezioni del 2018 a quel ruolo era stata designata Christine Oppitz-Plörer (Für Innsbruck), che dopo quasi due anni però (ottobre 2019) era stata sfiduciata con una mozione presentata dall’Fpö (partito di opposizione), ma votata anche dai Verdi. Ragione della sfiducia era stata l’esplosione dei costi di costruzione della funivia del Patscherkofel, un impianto che dalla città sale direttamente all’area sciistica di Igls (da non confondere con Ischgl). Le era succeduta Uschi Schwarzl (Verdi), che però aveva resistito solo per un anno. Nello scorso dicembre era stata sostituita da Lassenberger, che nel segreto dell’urna aveva ricevuto i voti di Övp e Für Innsbruck, nonostante la candidata ufficiale della coalizione fosse la socialdemocratica Elisabeth Mayr.
Ed ecco ora, dopo soli tre mesi, la mozione di sfiducia del Verdi nei confronti del vicesindaco dell’Fpö. Le motivazioni sembrano piuttosto vaghe, ma, se si considera come sono stati nominati e poi sostituiti i precedenti vicesindaci di Innsbruck della giunta Willi, forse non servono troppe spiegazioni.
Il bello del funzionamento dei Comuni in Austria è che ora a Innsbruck, dopo la fine della coalizione decretata dal sindaco, tutto resterà come prima: sindaco, vicesindaco e assessori resteranno al loro posto, anche se non più legati da un’alleanza politica e da un programma. Si andrà avanti giorno per giorno, ricercando su ogni singolo provvedimento una maggioranza. Questo sistema, che piaceva molto a Jörg Haider, quando era governatore della Carinzia, viene chiamato “das freie Spiel der Kräfte”, “il libero gioco delle forze”. Su ogni singola delibera si formano maggioranze differenti, secondo un libero gioco dei gruppi consiliari.
Quanto possa reggere un sistema simile è difficile dirlo, ma, considerando la litigiosità delle forze in campo, non si può essere molto ottimisti.
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