Giovedì 12 Settembre 2024

Per la tredicesima volta musicisti di fama internazionale e giovani talenti emergenti risponderanno al richiamo del festival musicale estivo nella valle del Gail (Carinzia), che si richiama alla Via Iulia Augusta. L’antica strada romana collegava il sud al nord dell’Europa, attraversando in questo tratto le Alpi. Il festival ne porta il nome, quasi a voler significare come anche per la musica lo scambio tra nord e sud, ma anche tra est e ovest, sia un’importante occasione di confronto e arricchimento, come per quasi due millenni lo è stato il transito delle merci.

Nelle precedenti dodici edizioni il festival, con il suo antico nome, era servito a ricordare quanto fosse importante uno scambio culturale del genere, che molti darebbero per scontato. Ma scontato non lo è. Lo si capisce meglio ora che la strada del passo di Monte Croce Carnico (Plöckenpass, in tedesco) è stata interrotta da una frana e Gailtal e Carnia di colpo si sono diventate più lontane. La Via Iulia Augusta non c’è più e non ci sarà più ancora per molto. Il festival che ne ha preso il nome rappresenta un ulteriore sollecito alla sua riapertura, qualche che sia.

Al progetto, che si svolge tra le valli del Gail e della Drava, partecipano tre comuni dell’Alta Carinzia: Kötschach-Mauthen, Dellach im Gailtal e Oberdrauburg. Con il motto “da dove e per dove?”, la stagione 2024 si dedicherà a persone e gruppi in movimento e ai vari aspetti legati al cambiamento di luogo.

Il programma prevede 12 eventi, di cui due “fuori sede” in Friuli, vicino a Timau e a Malborghetto. Il festival, che unisce prelibatezze musicali, bellezza del paesaggio, storia e attualità, porta la musica e il pubblico in luoghi insoliti, in modo da far conoscere anche la zona. La stagione 2024 dell’estate culturale Via Iulia Augusta è incentrata sulle migrazioni e il transito delle persone, volontario o forzato che sia. Il programma tiene conto delle diverse circostanze e motivazioni che spingono a mettersi in movimento: condizioni climatiche e catastrofi naturali, guerre, violenza e difficoltà economiche, che costringono le persone, oggi come un tempo, a lasciare le loro case per trovare rifugio altrove.

C’è chi invece è attratto dal desiderio di libertà, dalla curiosità e dallo spirito di scoperta. L’antica strada romana, che da Aquilea conduceva al nord, attraverso il passo di Monte Croce Carnico, rappresenta perfettamente l’eterna metafora del viaggio. La “via” è sempre stata un’infrastruttura di collegamento e di scambio tra i popoli, ma è stata anche teatro di feroci conflitti militari fino al 20. secolo. A tutt’oggi la strada rimane un’arteria di vitale importanza per la popolazione e per l’economia dell’alta valle del Gail e della Carnia e perciò la frana rocciosa, che in dicembre ha interrotto la strada, ha prodotto gravi conseguenze alle due regioni.

[Il testo è tratto da una nota della direttrice del festival Helga Pöcheim]

* * *

Dodici eventi tra luglio e agosto
Il programma dettagliato degli eventi lo si può trovare in questa pagina web. Qui ci limitiamo a una breve presentazione.

Il concerto di apertura del 12 luglio, dal titolo „Caprice Viennois“, è dedicato alle opere di
compositori ebrei costretti a emigrare durante il periodo nazionalsocialista. Gli interpreti sono
Benjamin Harasko, Claudia Löscher e Andrea Linsbauer. Il discorso di apertura sarà tenuto da Wolfgang Waldner, manager culturale, politico ed ex ambasciatore dell’Austria negli Stati Uniti, ex ministro e già primo direttore del MuseumsQuartier di Vienna.

Il 19 luglio, lo storico Werner Koroschitz e la scrittrice Daniela Kocmut rifletteranno
sull’emigrazione di migliaia di carinziani che, tra il 19. e la metà del 20. secolo, sono emigrati in
America, a causa delle difficoltà economiche e politiche. Due grandi del jazz internazionale
accompagneranno questo evento in collaborazione con l’Associazione scrittori della Carinzia e
altri partner: Jon Sass da Harlem (tuba) e Wolfgang Puschnig dalla Carinzia (clarinetto).

Con la sua accattivante musica balcanica, gipsy e klezmer, il 25 luglio il giovane gruppo Baba Yaga evocherà una figura mitica potente e feroce, sulla quale vanno a confluire diverse sfere
culturali.

Il 28 luglio, il trio Brix Trix si cimenterà in rinfrescanti esperimenti sonori tra Brahms e blues, jazz
e jodel.

Il Tonc Feing Trio, carinziano-sloveno, incanterà con “Songs from home and elsewhere” il 1.
agosto
, al concerto picnic sull’idilliaco Grünsee, nella zona di Plöcken.
La serata del 3 agosto, con il trio del virtuoso dello swing gitano Diknu Schneeberger e il film
Wankostättn” di Karin Berger, sarà dedicata al “popolo viaggiante” dei Rom e dei Sinti.

L’8 agosto, il quartetto giramondo De Strawanza ci trasporterà nel mondo del grande swing degli anni Trenta e Quaranta, pieno di brio e con una strumentazione unica al mondo: chiamano a ballare un organo a rullo.

La musica classica nella sua forma pura si ascolterà nel concerto di serenate dell’Oberton String Octet il 16 agosto: otto giovani musicisti provenienti da sette nazioni troveranno il loro suono comune.

Infine, il 18 agosto, la cantante siriana Basma Jabr e la sua band vestiranno le forti voci femminili della musica araba del 20. secolo in nuovi mondi sonori. La stagione si concluderà con una “grande tavolata” sotto un tiglio di 600 anni.

Due concerti dell’Estate culturale Via Iulia Augusta porteranno il pubblico austriaco in Italia e sono organizzati insieme a partner friulani: quello di Daniele D’Arago, nei pressi di Timau, il 27 luglio (con Estensioni Jazz Club Diffuso), e il Glauco Venier Quartetto Nuovo, a Malborghetto, l’11agosto (con Carniarmonie).

NELLE FOTO, l’Oberton String Octet, ospite di Via Iulia Augusta il 16 agosto, e la direttrice Helga Pöcheim.

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