Sabato 18 Maggio 2024

16-12-25-testo-originale-stille-nacht-heilige-nacht-autografo-joseph-mohr-copiaOggi non parliamo di politica e di ciò che accadrà in Austria dopo le elezioni presidenziali. Non parliamo neppure delle amicizie russe della destra liberal-nazionale. E, una volta tanto, ci dimentichiamo perfino del cappio finanziario che rischia di strozzare il Land Carinzia e delle vicissitudini della “fu” Hypo Alpe Adria Bank e dei disastri causati in Austria e in Italia.

No, oggi è Natale e vogliamo parlare soltanto di Natale. Lo facciamo celebrando un anniversario che è passato quasi inosservato non solo in Italia, ma perfino in Austria: oggi, 200 anni fa, fu letto per la prima volta il canto di “Stille Nacht”. Nella notte del 25 dicembre 1816 – in un Land del Salisburghese appena uscito dalle guerre napoleoniche, che avevano seminato devastazioni e miseria, in un Land prossimo a essere annesso all’impero absburgico, dopo essere stato per cinque secoli principato vescovile indipendente – in quella santa, gelida notte l’assistente parroco di Mariapfarr, Joseph Mohr, lesse il brano che aveva composto pochi giorni prima proprio in vista della grande festa religiosa.

Non era ancora un brano musicale – lo sarebbe diventato due Natali dopo, con le note che Mohr chiese di comporre per quei suoi versi al maestro di scuola e organista di Oberndorf Franz Xaver Gruber – era ancora soltanto una poesia e per questo non fu cantato, ma letto. Ma in quella poesia c’era già un messaggio di speranza e di consolazione delle sofferenze umane che lo avrebbe reso universale.

Mohr lo aveva scritto avendo sotto gli occhi le sofferenze della sua gente. Sono trascorsi 200 anni e anche il mondo di oggi è affollato da gente che soffre. Ed è probabilmente anche per questo – e non soltanto per la melodia composta due anni dopo da Gruber – che nel corso di due secoli “Stille Nacht” è diventato il canto di Natale più celebre e più eseguito al mondo, tradotto in oltre 300 lingue. Anche l’”Harlem Gospel Choir”, in questi giorni in tournée in Italia, lo canta, unico brano “europeo” inserito nel suo tradizionale repertorio afro-americano.

Al suo esordio, nella chiesetta di Oberndorf, Gruber eseguì “Stille Nacht” accompagnandosi con la chitarra. Ancor oggi, in omaggio all’autore della melodia, nella chiesetta di Oberndorf (una chiesetta nuova, ricostruita sul posto della preesistente, spazzata via da una piena della Salzach) e nel duomo di Salisburgo il canto natalizio viene eseguito con la chitarra. Al termine della messa, la folla dei fedeli presenti nel duomo si fa muta e a un balcone che si affaccia sopra il transetto appare un cantore con la chitarra. Nel silenzio assoluto della chiesa si avvertono nitidamente le vibrazioni delle corde e la voce che intona “Stille Nacht”. Notte silente, notte santa. Oggi, come 200 anni fa.

 

NELLA FOTO, un documento venuto alla luce nel 1995, scritto di suo pugno da Joseph Mohr, che certifica la data di composizione del testo di “Stille Nacht”. In basso, a sinistra, si legge “Text von Joseph Mohr, 1816”. Il documento risale al 1823 ed è conservato nel Museo di Salisburgo.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

Lascia un commento