Sabato 18 Maggio 2024

0a3d35f7-c14b-4d9b-a04a-894818546357Utilizzare l’energia solare per disinfettare l’acqua in modo sicuro è ora possibile. Il metodo è efficiente, semplice ed economico. La disinfezione dell’acqua tramite energia solare è un processo utilizzato anche in passato per purificare l’acqua contaminata. I raggi ultravioletti hanno infatti effetto germicida. È, questo, il core business della start up viennese Helioz R&D GmbH (www.helioz.org) che con il suo managing director, Martin Wesian, ha sviluppato uno strumento innovativo di misurazione chiamato Wadi per misurare il tempo necessario di esposizione ai raggi ultravioletto dell’acqua raccolta in una comune bottiglia di plastica, perché sia depurata e ritenuta scientificamente potabile.

 

Basato sul metodo Sodis (acronimo per Solar water disinfection), Wadi è costituito da un dispositivo alimentato da energia solare, dalle dimensioni contenute, applicabile al tappo di una comune bottiglia di plastica, in grado di misurare dopo quanto tempo l’acqua contenuta nella bottiglia è diventata potabile, grazie all’eliminazione degli agenti patogeni della diarrea per effetto delle radiazioni ultraviolette.

 

Una misura precisa, semplice e a basso costo, dal potenziale enorme, considerato che ogni giorno sono oltre 4000 i decessi di bambini per malattie causate dall’acqua non potabile. Grazie a Wadi, un concetto già conosciuto è diventato estremamente più preciso e sicuro. “Il dispositivo è a base di sodio e il processo e il metodo sono stati sviluppati utilizzando energia solare per il suo funzionamento”, spiega Martin Wesian.

 

L’Austria continua a confermarsi come ambita sede di ricerca in Europa nei settori del futuro, come bioscienze, ambiente & energia, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mobilità & traffico. Anche nel 2011 la repubblica alpina si è attestata ben al di sopra della media Ue con una quota di ricerca del 2,79%, mentre il volume totale degli investimenti in ricerca e sviluppo per la prima volta ha superato la soglia degli 8 miliardi di euro.

 

Più della metà degli investimenti delle imprese in questo campo – per un totale di 2,6 miliardi – proviene da imprese a controllo estero. Quali sono i benefici di cui queste imprese si avvalgono? Attraenti incentivi e agevolazioni, un premio alla ricerca del 10% a favore delle aziende con sede in Austria, un sistema tributario favorevole alle imprese, il know-how concentrato di esperti di fama internazionale, oltre al forte collegamento in rete tra scienza ed economia.

 

La dinamica della forza innovativa si manifesta anche nell’obiettivo prefissato per il 2020: un ulteriore incremento della quota di ricerca fino ad arrivare al 3,76% – valore nettamente al di sopra del volume di investimenti in ricerca e sviluppo del 3% del PIL, definito dall’Unione Europea nella strategia di crescita Europa 2020. L’Austria è fortemente motivata, perché una cosa è chiara: solo chi si concentra oggi sulle soluzioni innovative per le sfide di domani può sopravvivere alla  concorrenza internazionale – nonostante, oppure forse proprio in virtù della congiuntura economica che finora è stata pronosticata come decisamente tesa.

 

[Contributo di Aba-Invest in Austria]

Lascia un commento