L’incidente accaduto martedì scorso a Oetz rappresenta un’anomalia nell’infortunistica degli impianti di risalita. Non è normale che un albero si schianti sulla fune portante, facendo precipitare al suolo una cabina con i suoi passeggeri. Per questo avevamo scritto che non c’erano precedenti. In realtà ce ne sono due, ma sono dovuti alle raffiche di vento, mentre a Oetz l’altro giorno c’era calma piatta. Il primo dei due risale al 27 febbraio 1990, a Dalaas, nel Vorarlberg. Quel giorno un albero si abbatte su una seggiovia, causando molti feriti gravi. Il secondo è dello scorso anno, a Fulpmes (Tirolo): accade il 18 luglio, quando un albero causa la caduta di una cabina, che fortunatamente viaggiava vuota.
È comprensibile allora l’allarme delle autorità di vigilanza sui trasporti a fune, dovuto anche alla frequenza degli infortuni. Prendendo in considerazione soltanto gli anni dal 2000 in poi (non vale la pena di occuparci dei precedenti, perché gli impianti oggi in funzione sono tutti posteriori al 2000 o comunque rinnovati), in Austria si sono registrati 13 incidenti.
La catastrofe di Kaprun: 155 morti
Il più grave è sicuramente quello verificatosi a Kaprun, nel Salisburghese, l’11 novembre del 2000. Quella fu una vera catastrofe: nell’incendio di una funicolare che saliva al Kitzsteinhorn morirono 155 persone. Il numero così elevato di vittime fu dovuto al fatto che il fuoco divampò mentre il vagone che le trasportava si trovava dentro una galleria. Fu una tragedia, ma anche uno scandalo giudiziario, che ebbe vasta eco: i familiari delle vittime furono risarciti con 30.000 euro, benché la società degli impianti fosse assicurata per un importo triplo. Ma i familiari furono posti davanti all’alternativa: prendere o lasciare. Accettarono, firmando anche la rinuncia a qualsiasi nuova azione legale.
Gli incidenti successivi furono fortunatamente di minore gravità. Il 16 ottobre 2004 cade una telecabina (2 feriti) a Gmunden. Il 14 novembre dello stesso anno, a causa del vento, la fune trainante di un impianto di Sölden, in Tirolo, finisce sopra quella portante; l’impianto si ferma e quando viene rimesso in moto la prima fune si trancia e una cabina precipita al suolo: nessun ferito, ma i 115 passeggeri delle altre cabine devono attendere 8 ore prima di essere prelevati, con una temperatura di 15 gradi sotto lo zero.
Un blocco di cemento sulla telecabina: 8 morti
Il 25 febbraio 2005, ad Axamer Lizum, in Tirolo, una seggiola a quattro posti di una seggiovia precipita, a causa del blocco improvviso di una puleggia su cui scorreva la fune. Il 5 settembre dello stesso anno, di nuovo a Sölden, l’elicottero di un cantiere di lavoro lascia cadere un blocco di cemento su una telecabina: muoiono otto persone.
Il 24 maggio del 2007 si verifica un incidente di lavoro su una telecabina di Mayrhofen, nella Zillertal (Tirolo): un operaio muore, due riportano gravi ferite. Il 7 dicembre 2014 è la volta di un impianto dello Stubaier Gletscher, di nuovo in Tirolo: quando viene messo in moto, una cabina non si aggancia correttamente al cavo portante e precipita; tutto avviene all’interno della stazione a valle; danni a tre altre cabine vuote e nessun ferito.
Il 4 gennaio dell’anno successivo una delle funivie di Bad Hofgastein, nel Salisburghese, si blocca per l’accavallamento dei cavi. Impossibile farla ripartire, a causa del forte vento. A bordo ci sono 30 passeggeri che devono essere calati a terra con una fune. Il 3 gennaio del 2018, a causa di una imprevedibile e forte raffica di vento, una cabina della Kitzbühler Hornbahn si incastra mentre sta entrano nella stazione intermedia. I soccorritori impiegano due ore per far uscire tutti i 24 passeggeri dall’abitacolo. Nessun ferito.
Torniamo nella Zillertal. Qui l’8 dicembre una cabina del Wimbachexpress viene sbattuta dal forte vento contro il sesto pilone. L’impianto si ferma bruscamente e altre quattro cabine finiscono per sbattere contro la prima. Nessun ferito, perché, proprio a causa del vento, non erano stati fatti salire passeggeri a bordo.
Gli ultimi incidenti sono dello scorso anno. Quello di Fulpmes, di cui abbiamo già detto prima, e un secondo a Schwendau, sempre in Tirolo. Qui una seggiola a tre posti di una seggiovia scivola all’indietro lungo il cavo, andando a sbattere contro la seggiola che la segue. Una donna e un bambino vengono scagliati a terra e rimangono gravemente feriti.
In Italia soltanto 3 incidenti in 23 anni
Incidenti funiviari accadono anche in Italia. Il più grave è quello del Mottarone, del 23 maggio del 2021, in cui morirono 13 persone. Ma, nell’arco di tempo considerato, gli incidenti sono in tutto 3, contro i 13 in Austria.
NELLA FOTO, il vagone della cremagliera di Kaprun incendiatosi in galleria nel 2000, causando la morte di 155 passeggeri.
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