Sabato 18 Maggio 2024

16.01.25 Vienna, Freyung (dipinto di Hans Robert Pippal)Avete fatto caso come in molte città del mondo vi si incontrino dei pittori, con tavolozza e cavalletto, fermi ai lati di una strada o di una piazza, intenti a ritrarre chiese e palazzi? I primi luoghi che vengono alla mente frequentati da questo genere di pittori sono Montparnasse a Parigi o il ponte Carlo a Praga. Ma, senza andare troppo lontano, ne troviamo uno anche a Udine, stazionante in permanenza tra piazza Libertà e piazza Matteotti.

In alcuni di questi pittori di strada, soprattutto nei luoghi ad alta densità turistica, l’intento è soltanto commerciale. Riproducono tele in quantità degli identici panorami urbani, sempre uguali a se stessi. Ma non mancano anche artisti mossi da autentico innamoramento della loro città, a cui non importa vendere, ma trasporre sulla tela i luoghi della loro vita.

Appartiene sicuramente a questa categoria Hans Robert Pippal, a cui il museo dell’Albertina di Vienna dedica una mostra, nel centesimo anniversario della nascita. Pippal è forse il più “viennese” dei pittori austriaci del secolo scorso. Il suo repertorio comprende nature morte, ritratti, paesaggi, immagini religiose. Ma il suo nome è legato soprattutto alle vedute di Vienna, la sua città.

Le sue tele ci propongono immagini della Vienna “importante”, quella della Ringstrasse, del Graben, della Staatsoper, ma anche la Vienna delle periferie, dei sobborghi. Come pochi altri ha saputo ricreare le atmosfere di questa straordinaria e quieta metropoli, diversa da stagione a stagione e nelle varie ore del giorno. Non sono dipinti da cartolina, i suoi. Risentono il clima turbolento del passaggio dall’austrofascismo alla guerra e, poi dopo, della lenta e difficile ricostruzione. Se le opere dei primi decenni si ispirano a Paul Cézanne e poi al cosiddetto espressionismo austriaco (Jospeph Floch, Herbert Boeckl, Anton Kolig, Anton Faistauer, Oskar Kokoschka), quelle più mature, dopo i viaggi in Italia e soprattutto in Francia, risentono della leggerezza e della freschezza coloristica di un Henri Matisse o un Raoul Dufy.

La mostra all’Albertina è stata inaugurata quattro giorni fa, alla presenza di Martina Pippal, figlia dell’artista, scomparso nel 1998. Presenta un’ampia selezione di opere, tratte dalla collezione di cui Martina Pippal ha fatto dono al museo e per la prima volta esposte al pubblico. La rassegna potrà essere visitata fino al 28 marzo, tutti i giorni, dalle 10 alle 18 (mercoledì fino alle 21).

 

NELLA TELA di Hans Robert Pippal è riconoscibile la piazza del Freyung, a Vienna.

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