Sabato 18 Maggio 2024

In campagna elettorale avevano giurato che mai e poi mai si sarebbero alleati per governare insieme la Bassa Austria. Da ieri l’Övp (Partito popolare) e l’Fpö (estrema destra sovranista) sono alleati e governeranno insieme la Bassa Austria. In politica vale il principio “mai dire mai”, soprattutto per politici senza principi, e i giuramenti fatti in campagna elettorale sono parole al vento. Tanto, gli elettori sembrano avere la memoria corta e alle prossime elezioni non se ne ricorderanno.

Non è stato un traguardo facile. In Bassa Austria si era votato il 29 gennaio e l’Övp, da sempre egemone nel Land con maggioranze assolute o quasi assolute, aveva perso quasi 10 punti percentuali, scendendo al 39,9%. L’Fpö, al contrario, aveva guadagnato quasi 10 punti, salendo al 24,2% e diventando così il secondo partito. La conseguenza principale era stata che i popolari non avrebbero più potuto manovrare da soli tutte le leve del potere, ma avrebbero dovuto condividerle con altri, “probabilmente con l’Spö, meno probabilmente con l’Fpö”, come avevamo scritto in questo blog il 29 gennaio.

E in effetti l’Övp per settimane ha trattato con l’Spö, tentando di riproporre quella che un tempo qui in Austria veniva chiamata “Grosse Koalition”, in ricordo dei bei tempi in cui questi due partiti erano entrambi “grossi”. A un certo punto, però, l’Övp ha deciso di mollare i socialdemocratici, accusandoli di pretendere l’impossibile.

L’unica alternativa era data dall’Fpö, con cui l’intesa è stata raggiunta in tempi relativamente rapidi. Non un “rapporto d’amore”, è stato precisato, ma “un solido rapporto di lavoro”. Lo si è capito anche nella conferenza stampa con cui i leader dei due partiti – la governatrice uscente Johanna Mikl-Leitner, per l’Övp, e Udo Landbauer, per l’Fpö – hanno sottolineato le distanze esistenti tra loro.

Se il rapporto di lavoro concordato sarà davvero “solido” lo si vedrà a breve. Ciò che appare subito evidente è che l’Övp ha tenuto per sé le leve più importanti: finanze, economia, istruzione. All’Fpö andranno mercato del lavoro, circolazione e immigrazione. Da notare che alla materia “immigrazione” è stata associata quella della “sicurezza”, che fa ben capire come l’Fpö intende gestire la presenza nel Land di immigrati richiedenti asilo.

In Austria è consuetudine attribuire un motto agli eventi più importanti. Quello pensato per l’accordo Övp-Fpö in Bassa Austria è: “Colmare i fossati – Assumere la responsabilità”. Il riferimento è alle divisioni createsi nell’opinione pubblica, in tempo di pandemia, tra no-vax e pro-vax. Pur di convincere l’Fpö a sottoscrivere il “solido rapporto di lavoro”, l’Övp ha dovuto cedere sul fronte pandemico, facendo proprie le tesi della destra sovranista e complottista in materia di vaccinazioni e misure di protezione dal Coronavirus.

La conseguenza è l’impegno del “Land Bassa Austria a non promuovere più alcuna campagna di promozione delle vaccinazioni contro il Covid-19”. Saranno abrogate le leggi del Land che prevedono “discriminazioni a causa dello status di vaccinato” o che implichino “un obbligo diretto o indiretto alla vaccinazione”.

Tutti coloro che si erano candidati a un concorso del Land e che erano stati respinti in quanto non vaccinati, saranno riammessi in gara. Inoltre il Land istituirà un fondo dotato di 30 milioni per risarcire “le conseguenze negative delle misure prese per il Coronavirus”. Con il fondo saranno finanziati “servizi di consulenza in caso di danni individuali, assistenza medica per persone che hanno subito conseguenze dalla vaccinazione, eventuali terapie necessarie, costi aggiuntivi per insegnamento a domicilio, altre particolari misure di sostegno in primo luogo per ragazzi e giovani”. E, per finire, il governo del Land rimborserà le multe inflitte in applicazione dei provvedimenti anti Covid.

NELLA FOTO, Johanna Mikl-Leitner (Övp) e Udo Landbauer (Fpö) nella conferenza stampa in cui hanno presentato il programma di governo della loro coalizione.

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