Accademia delle Scienze di Vienna, Conferenza europea sull’antisemitismo. I lavori stanno per incominciare e quando la ministra per gli Affari costituzionali Karoline Edstadler si avvicina al portone d’ingresso del palazzo, un attivista le si scaglia contro, per versarle addosso un contenitore di sangue finto, di quello che si usano nelle feste, chiamiamole così, di Halloween. La polizia e il personale di servizio sono presi di sorpresa, ma reagiscono in tempo: il “sangue” si sparge sulla pavimentazione in pietra davanti al palazzo, ma gli schizzi non raggiungono la ministra.
La tentata aggressione ha ottenuto l’effetto sperato. I contenuti della European Conference on Antisemitism sono passati in secondo piano e tutta l’attenzione si è concentrata sul gesto di protesta. Il responsabile si chiama David Sonnenbaum ed è lui stesso ebreo di Vienna. In passato aveva fatto parte del movimento “Ultima generazione”, con cui aveva partecipato a vari blocchi stradali, per i quali era stato denunciato.
Allora la protesta di Sonnenbaum era per la difesa dell’ambiente. Questa volta invece era motivata dalla guerra di Gaza. “Non si tratta di antisemitismo – ha messo le mani avanti, subito dopo essere stato bloccato – si tratta di una protesta, perché si vuole reprimere ogni critica al comportamento del governo di Israele”. Se queste sono le ragioni, appaiono del tutto infondate. Proteste pro Palestina si sono svolte liberamente anche in Austria, sia pure con scarse adesioni. Se la gente non partecipa, non lo fa per timore di repressioni, ma perché non interessata o perché magari non vuole fare il gioco dei terroristi di Hamas.
L’evento in corso all’Accademia delle scienze, del resto, non si occupava degli attuali accadimenti in Medio Oriente, ma della necessità di realizzare una rete a livello internazionale per reagire all’antisemitismo, che sta sempre più prendendo piede. “Non era questo il luogo per protestare per Gaza – ha commentato Edtstadler – Che lo si sia voluto fare oggi qui l’episodio assume connotati antisemiti”.
Heinz Fassmann, presidente dell’Accademia austriaca delle scienze, ha rilevato che, a differenza delle proteste pro Palestina nelle università americane, in Austria la situazione è ancora tranquilla, sia nelle università che nelle scuole superiori, ma non c’è alcuna garanzia che la situazione rimanga tale.
Oskar Deutsch, presidente della Israelitische Kultusgemeinde, ha parlato di “tempi terribili” per gli ebrei in Austria, ricordando come gli episodi di antisemitismo siano aumentati del 60% nel 2023 (ne avevamo riferito qui ieri). La comunità ha di nuovo paura di esporsi, di farsi riconoscere e teme che le cose possono peggiorare dopo le elezioni di settembre, se l’Fpö farà parte del governo.
NELLA FOTO, l’ingresso della sede dell’Accademia austriaca delle scienze. L’attivista, con gli abiti imbrattati di sangue e circondato dalla polizia, innalza un cartello con le ragioni della sua protesta.
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