Sabato 18 Maggio 2024

19.04.25 Monica Giovinazzi, Rotehaare - CopiaSi può dire che l’Italia sia da sempre presente a Vienna. L’Italia migliore, per fortuna. Un paio di secoli fa, quando nacque la “Congregazione italiana” che riuniva la comunità dei cattolici residenti a Vienna, vi facevano parte compositori, scrittori, pittori. Oggi tra gli italiani della capitale si annoverano musicisti, scienziati, medici, artisti.

Tra questi possiamo menzionare Monica Giovinazzi (nella foto), regista, autrice e performer, insegnante di teatro, ma anche realizzatrice di installazioni e performing art. Dal 2005 la ritroviamo a Vienna, dove fonda l’associazione culturale “Rotehaare” (“Capelli rossi”) e fa tante altre cose.

Ne parliamo qui perché tra poco meno di un mese, il 23 maggio, inaugurerà una mostra personale di opere ispirate alla saga degli Argonauti, realizzate su legno (di diversa provenienza), con gesso e pastelli a olio. La mostra, che si intitola appunto per questo “Argonauts”, sarà allestita nell’Atelier Alberi, in Kirchengasse 33, non lontano dal MuseumsQuartier.

I personaggi delle Argonautiche sono analizzati nella complessità dei loro moti psicologici:  sono eroi nuovi. Appaiono innanzitutto individui sprovvisti dell’energia e della capacità per sostenere i propri ideali e della forza di combattere per mostrare il proprio valore. Suggeriscono piuttosto l’idea di uomini alienati e sconfitti, isolati e chiusi nel proprio io, bloccati nel loro agire. Le opere presenti nella mostra sono anche parte della scenografia della performance/installazione “Petrolio. P.P. Pasolini”, messa in scena sempre a Vienna il mese scorso.

Quelle che abbiamo citato sono parole tratte dalla locandina di presentazione della mostra di Giovinazzi, che ovviamente non dicono tutto, ma suscitano la curiosità di andare a vedere la mostra. Del resto, sufficienti motivi di curiosità si ritrovano già nella straripante biografia di questa artista italiana, che nel corso della sua vita ha fatto di tutto nel campo delle arti figurative e performanti, non trascurando l’attività didattica e l’impegno sociale. Basti menzionare in proposito l’associazione di promozione sociale Raabe, da lei fondata nel 1998 a Trastevere, per la lotta contro l’analfabetismo.

A Vienna, come dicevamo, arriva nel 2005, collaborando con enti, scuole e università per la messa in scena di spettacoli e interventi performativi e per la diffusione della cultura italiana. Nel corso degli anni collabora con l’Istituto italiano di cultura a Vienna, mettendo in scena autori italiani in lingua italiana. All’Ambasciata d’Italia è animatrice di un “caffè letterario” in cui vengono presentati a un pubblico di entrambe le lingue autori della letteratura italiana, da Pavese a Leopardi, da Montale a Michelangelo, da Alda Merini a Dino Campana.

Seguono negli anni iniziative artistiche sulla difesa dei diritti delle minoranze, sull’opera di Dostoevskij, sul problema del riciclo, sulle donne internate nel manicomio di Aversa. Sono di quest’anno una mostra dedicata a Kafka e la performance già citata su Pasolini. E ora stanno per arrivare gli Argonauti, ultima tappa di un cammino che sicuramente non si fermerà qui.

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