Sabato 18 Maggio 2024

L’Austria ha superato in questo fine anno l’asticella dei 100.000 richiedenti asilo dall’inizio dell’anno. Lo hanno fatto esattamente in 101.757 (il dato è della settimana scorsa), superando così il boom degli arrivi del 2015. La rotta seguita è sempre quella balcanica, ma le motivazioni di queste rilevanti migrazioni sono diverse.

Sette anni fa erano state le guerre a sospingere migliaia di siriani, afghani e, in numero minore, iracheni sulla via dell’Europa. Questa volta, invece, ci sono sempre gli afghani, ma ad essi si aggiungono tunisini e indiani. Vengono dalla Serbia, dove erano arrivati perché questo Paese ha fame di manodopera. Ma , una volta lì, hanno sentito l’attrazione fatale dei Paesi europei più occidentali, con un migliore tenore di vita. Dalla Serbia era facile spostarsi nel resto d’Europa, non essendo richiesti visti, ma in futuro non sarà più così, perché Belgrado si è impegnata a un maggiore rigore nei transiti.

Degli oltre 100.000 giunti quest’anno in Austria, il 91% sono maschi, in prevalenza giovani (due terzi hanno tra i 18 e i 35 anni). Il numero maggiore, 22.000, è quello degli afghani. Seguono siriani e indiani (17.900) e tunisini (12.500). Gli ucraini, circa 56.000, sono conteggiati a parte, perché ad essi viene rilasciato subito un permesso di soggiorno, senza che debbano richiederlo.

Le possibilità che ai richiedenti sia concesso il titolo di rifugiato sono molto scarse. Quest’anno lo hanno ricevuto soltanto in 12.200 (ovviamente si tratta di immigrati giunti negli anni passati, che hanno superato le verifiche richieste). A essi si devono aggiungere 5.000 persone che hanno ottenuto un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria e 2.000 per protezione umanitaria. In totale, dunque, l’Austria quest’anno ha concesso il permesso di soggiorno a circa 19.500 persone.

I siriani sono gli stranieri a cui viene concesso più facilmente lo status di rifugiati (69,4% dei richiedenti), mentre è molto più difficile per gli afghani, che tuttavia riescono a ottenere in genere un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria. Indiani e tunisini, invece, hanno perso in partenza. Vengono da Paesi dove la loro vita e la loro libertà non sono minacciate e quindi la richiesta di asilo non appare giustificata. Si pone anche in Austria il problema del respingimento, che è molto costoso e quasi sempre non va a buon fine.

Abbiamo detto sopra che la scorsa settimana il numero dei richiedenti asilo aveva raggiunto quota 101.757. È di poco superiore a quella dei migranti sbarcati sulle coste italiane, che hanno chiesto asilo nel nostro Paese: 101.127, secondo i dati rilevati dal Ministero degli, Interni fino al 23 dicembre. In altre parole, l’Austria, che è 6,5 volte più piccola dell’Italia, ha visto arrivare via terra più profughi dell’Italia. Sarebbe, quindi, legittimata lei a protestare in Europa per chiederne una ridistribuzione negli altri Paesi, compresa l’Italia. Invece siamo noi a farlo. Qualcosa ci sfugge.

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