Sabato 18 Maggio 2024

Lui ha 14 anni, lei 11. Non sono amici, ma si conoscono. Sono entrambi arrivati in Carinzia dall’Ucraina, dopo l’invasione russa, per trovare un rifugio sicuro. La bambina, però, nel rifugio carinziano non ha trovato la sicurezza che cercava. Un giorno di gennaio il suo giovane connazionale l’ha portata con sé in un bosco, dove aveva costruito una capanna, e lì l’ha legata e stuprata. Al martirio della bambina, che pare sia durato alcune ore, ha assistito un altro ragazzo, di 13 anni, lui pure ucraino. Non si è intromesso per difendere la vittima. Era impegnato a filmare la scena con il telefonino.

L’episodio, che lascia senza parole per l’età della vittima, ma anche dell’aggressore e del suo complice, è stato reso noto ieri dalla Procura di Stato di Klagenfurt, a conclusione delle indagini sul caso. Ovviamente non è stata rivelata l’identità dei minori coinvolti e neppure il luogo dove è stata commessa la violenza, se non l’indicazione generica della Carinzia centrale, che significa ovunque tra Velden, Klagenfurt, St. Veit an der Glan e Feldkirchen.

Dopo lo stupro il quattordicenne ha intimato alla bambina di non far parola a casa di quel che aveva subito, se non voleva che le accadesse di peggio. Ma la piccola, appena rientrata in famiglia, si è confidata subito con la mamma, che ha denunciato l’episodio alla polizia. Gli agenti hanno interrogato la sera stessa i due ragazzi. L’autore dello stupro ha negato l’accusa, ma il video trovato sul telefonino del suo amico lo ha sementito. Anche l’autore del video in un primo momento ha pensato di cavarsela negando tutto, salvo poi ammettere di essere stato presente all’episodio di violenza.

In considerazione della gravità del fatto e soprattutto delle minacce rivolte alla vittima, la Procura ha preso la decisione di arrestare il presunto autore dello stupro, decisione inconsueta per l’età. Il ragazzo è rimasto nel carcere giudiziario di Klagenfurt per cinque settimane e solo dopo è stato rimesso in libertà provvisoria, con l’obbligo di non avvicinarsi alla bambina violentata e sotto sorveglianza della polizia.

Le imputazioni nei suoi confronti sono di stupro, abuso sessuale aggravato, tentata violenza privata, reati per i quali è prevista la reclusione fino a 10 anni, ma che, data l’età dell’accusato, sarà dimezzata. Il processo dovrebbe celebrarsi in aprile. L’autore del filmato non è imputabile per la sua minore età.

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