Domenica 19 Maggio 2024
Hochstrahlbrunnen / High-Jet Fountain

A Vienna l’acqua di sorgente fresca e cristallina sgorga dai rubinetti. L’acqua della capitale è davvero unica e fornisce un fondamentale contributo all’elevata qualità di vita della città. Il primo acquedotto viennese è stato inaugurato nel 1873, l’anno dell’Esposizione Universale di Vienna. Da allora è passato un secolo e mezzo.

Per molti viennesi è la prima cosa che si fa quando si torna da una vacanza all’estero: aprire il rubinetto di casa e assaporare la straordinaria acqua di Vienna. In molti Paesi del mondo l’acqua del rubinetto non è potabile. E anche dove la si può bere, ci si rende subito conto che non tutta l’acqua è uguale. Il sapore dell’acqua dipende infatti dalla sua origine e dalla sua storia. Il modo in cui l’acqua penetra nella roccia, attraverso quali strati di roccia scorre: tutto ciò determina la composizione dei minerali presenti nell’acqua e quindi il suo gusto e il suo aspetto.

 Fresca di sorgente nel bicchiere

Ed è proprio questo che rende l’acqua di Vienna così speciale. “Anche appena uscita dal rubinetto l’acqua di alta sorgente di Vienna si distingue per una chiara limpidezza e un meraviglioso riflesso argenteo in superficie”, così descrive il suo aspetto Long Luna Lin-Maurer, sommelière dell’acqua certificata. L’esperta d’acqua e guida turistica è nata a Shanghai, ha vissuto a Vienna per molti anni ed è entusiasta del sapore della sua acqua: “La consistenza morbida e vellutata di quest’acqua di sorgente si sente fin dal primo contatto con la punta della lingua. Mentre scende lungo la lingua, si avverte una nota dolciastra. Alla fine resta un retrogusto leggermente aspro in gola”.

Visionari dal 1873

L’acqua di Vienna proviene dalle Alpi al confine tra Bassa Austria e Stiria. L’area tutelata delle sorgenti è più estesa della città di Vienna. L’acqua viene convogliata direttamente a Vienna attraverso due acquedotti. Il primo viennese entrò in funzione nel 1873, l’anno dell’Esposizione Universale. L’obiettivo era quello di prevenire con la fornitura di acqua fresca malattie ed epidemie come il colera. La conduttura è ancora oggi parte integrante del sistema di approvvigionamento idrico di Vienna e dimostra quanto fosse innovativa e lungimirante la pianificazione di allora.

Nel 1873 di sostenibilità ancora non si parlava, ugualmente il progetto di quell’acquedotto viennese si può fregiare di questo termine. L’acqua è in grado di arrivare fino a Vienna semplicemente per caduta, senza la necessità di utilizzare alcuna pompa. Oggi la sorgente più lontana è a 150 chilometri da Vienna. Il viaggio dell’acqua (ben 220 milioni di litri al giorno) avviene in 24 ore. L’acqua finisce nel serbatoio Rosenhügel, che è il punto finale del primo acquedotto. Dall’esterno si vede solamente uno storico portale d’ingresso; l’intero serbatoio, con la sua splendida volta a crociera, è sotterraneo. Qui più volte al giorno si prelevano campioni d’acqua e se ne controlla la qualità.

Architettura dell’acqua

Lungo il suo percorso verso Vienna l’acqua supera 30 ponti, tutti tutelati dalla Soprintendenza ai monumenti. Anche la torre idrica di Favoriten, un imponente edificio in stile industriale storicista, è molto interessante dal punto di vista architettonico. Costruita nel 1898/99, l’imponente torre serviva fino alla costruzione del secondo acquedotto per l’approvvigionamento del decimo e del dodicesimo distretto. Il secondo acquedotto viennese, che è in funzione dal 1910 e ha il compito di integrare l’approvvigionamento idrico, convoglia a Vienna l’acqua di sorgente dello Hochschwab, un monte della Stiria. L’acqua ci mette fino a 36 ore per raggiungere la città attraverso questa conduttura un po’ più lunga.

I due acquedotti alimentano 16 centrali elettriche e generano una quantità di elettricità sufficiente a rifornire una piccola città come Wiener Neustadt (40.000 abitanti). Ciò che oggi sembra visionario, tuttavia, all’epoca fu realizzato solo contro una forte resistenza. Per molte persone il costoso trasporto dell’acqua dalle Alpi era difficile da comprendere, considerando la vicinanza del Danubio.

Il 24 ottobre 1873, l’imperatore Francesco Giuseppe inaugurò il primo acquedotto con la messa in funzione della Hochstrahlbrunnen, in una posizione molto prestigiosa, in piazza Schwarzenbergplatz. Ancora oggi quella fontana è il simbolo della liberazione di Vienna da epidemie e carenze idriche. Per il geologo Eduard Suess, responsabile della costruzione del primo acquedotto, la fontana rappresentava il gran finale di un’opera d’arte totale. Ogni anno il 22 marzo, dopo la pausa invernale e in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, la si riempie con l’acqua dell’acquedotto. La fontana è nota per i suoi getti, ognuno dei quali ha un significato particolare. Le 365 fontanelle ai bordi della vasca ad esempio rappresentano i giorni dell’anno. Nel 1906 è stata dotata di un impianto luminoso che ogni sera la fa brillare in diversi colori.

Una garanzia per le generazioni future

Quanto Vienna sia fiera della sua fresca acqua di sorgente lo si vede dalle 1.300 fontanelle di acqua potabile che punteggiano la città, dove si può bere acqua o riempire le proprie bottiglie, tutto gratuitamente. Entro l’autunno nel decimo distretto, per rendere omaggio all’anniversario dei 150 anni dalla costruzione dell’acquedotto, Gelatin, un collettivo di artisti di fama internazionale, realizzerà una fontana.

La città di Vienna è l’unica al mondo ad aver posto la propria acqua di sorgente sotto tutela costituzionale, in modo che rimanga per le generazioni future così com’è ora: “Un’acqua di sorgente estremamente gradevole, facile da bere e perfetta per accompagnare ogni cosa, con un’equilibrata mineralizzazione e priva di additivi”, afferma Lin-Maurer, sommelière dell’acqua.

[Contributo di Österreich Werbung]

NELLA FOTO, la Hochstrahlbrunnen, la fontana zampillante messa in funzione nella piazza Schwarzenberg di Vienna in occasione dell’inaugurazione del primo acquedotto.

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