Vienna ha di nuovo il suo Parlamento. Dopo alcuni anni di ristrutturazione, in febbraio il palazzo neoclassico lungo la Ringstrasse ha riaccolto i suoi deputati, che fino ad allora erano stati “esiliati” in una sede provvisoria ricavata da un’ala della Neue Hofburg. Eravamo presenti alla solenne cerimonia di inaugurazione, tenutasi a fine gennaio, e ne avevamo riferito in questo blog.
Wien Tourismus, l’azienda di promozione turistica di Vienna, ci segnala tuttavia un dettaglio importante, che avevamo trascurato. Il rinnovato Parlamento non è soltanto la “casa della democrazia”, come qui si tiene spesso a sottolineare con una certa enfasi, ma è anche una casa della democrazia aperta a tutti. I lavori di rinnovo del palazzo, infatti, sono stati concepiti in modo da favorire al massimo l’accesso ai cittadini.
L’opposto di quel che accade nel Parlamento italiano, che sembra regolato di proposito per tenere i cittadini a distanza. Per accedere alle tribune, infatti, agli uomini è richiesto di indossare giacca e cravatta. La forma conta, senza dubbio, ma imporre giacca e cravatta ormai in disuso quasi ovunque fa sì che la stragrande maggioranza di chi è a Roma per esempio per turismo – e quindi probabilmente con abiti casual nella valigia – non possa mettere piede nelle aule di Camera e Senato.
A Vienna – dove pure la cravatta, la giacca o addirittura il frac sono d’obbligo in cerimonie importanti e, ovviamente, nei balli – l’abito non fa il monaco per entrare nel Parlamento. Non lo faceva prima e non lo fa neppure oggi, nel Parlamento rinnovato. Si può entrare vestiti come si vuole, con il solo limite della decenza.
Di conseguenza il Parlamento può essere considerato una nuova meta turistica nella capitale, non meno interessante della Hofburg o del castello di Schönbrunn. Per gli ospiti è stato creato un apposito “centro visitatori”, che si trova direttamente sotto la magnifica sala delle colonne al centro del complesso. Nel cosiddetto “Demokratikum” è illustrata in 27 tappe multimediali la storia del parlamentarismo austriaco.
Tra le altre cose i visitatori possono anche condurre una conversazione digitale con i principali esponenti del mondo della politica del Paese; oppure esprimere il loro voto su questioni che sono state effettivamente trattate in Parlamento e confrontare le loro risposte con i voti espressi dai rappresentanti del popolo. Anche la biblioteca del Parlamento è aperta al pubblico. Nella sala di lettura è possibile approfondire le conoscenze appena acquisite. Le informazioni sono disponibili in tedesco e in inglese. Ci sono anche offerte speciali per bambini e giovani.
Dalla galleria a vetrate si possono seguire le sedute del Nationalrat (si chiama così, “consiglio nazionale”, quella che da noi è la Camera dei deputati, mentre la seconda Camera, o Camera dei Länder, si chiama Bundesrat). Le diverse visite guidate sono gratuite. Le guide sono incentrate su vari temi, tra cui il Parlamento come istituzione politica, l’architettura dell’edificio o le numerose opere d’arte che vi sono state trasferite dopo la ristrutturazione. Il tour “Democrazia. Potere. Luoghi” conduce i partecipanti per la piazza Heldenplatz di Vienna e mette in luce lo sviluppo del parlamentarismo austriaco.
Ma le sorprese non finiscono qui. Tutti i cittadini possono non solo visitare il Parlamento, ma anche usufruire dei suoi servizi di ristorazione. Anche in questo campo siamo all’opposto di quel che accade nel Parlamento italiano, dove la ristorazione costituisce un privilegio a prezzi ridicoli riservato a deputati e senatori.
Nel Parlamento austriaco, al contrario, tutti possono mangiare accanto a deputate e deputati: l’ampia offerta di ristoranti è infatti aperta anche al pubblico. Il ristorante Kelsen, che prende il nome da Hans Kelsen, considerato il padre della Costituzione austriaca, propone una cucina austriaca sostenibile e stagionale, sia a pranzo che a cena. Il sabato si serve una “flying breakfast”, la cui caratteristica è che al tavolo continuano ad arrivare nuovi assaggini. La Cantina propone piatti simili a quelli del ristorante self-service (nella lingua tedesca, la “Kantine” non corrisponde alla nostra cantina, ma sta per “mensa aziendale”). Al Bistrot si servono i dolci della pasticceria della casa, nonché classici piatti austriaci, piccoli e grandi. La sera il Bistrot si trasforma in un cocktail bar.
[Contributo di Wien Tourismus]
NELLA FOTO, la terrazza panoramica del Parlamento, ora accessibile anche ai visitatori.
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