Natale sotto scorta. Così sarà ricordato a Vienna il giorno della Natività 2023 e quello della vigilia. Il cuore antico di Vienna, intorno allo Stephansdom, era presidiato ieri da uno schieramento di poliziotti armati fino ai denti. I servizi di intelligence europei avevano segnalato il rischio di attentati della jihad islamica alla cattedrale di Colonia e al duomo di Vienna. La minaccia non è stata presa sottogamba.
In realtà non è accaduto nulla, almeno fino al momento in cui stiamo scrivendo queste righe. Si potrebbe affermare che le precauzioni siano state esagerate. Ma, al contrario, si potrebbe affermare anche che non è accaduto nulla proprio perché le misure prese avrebbero dissuaso gli attentatori dal loro proposito. Non sapremo mai dove stia la verità, ma nei tempi difficili che stiamo vivendo la cautela non è mai troppa.
Anche tre anni fa non furono adeguatamente valutate le segnalazioni dell’intelligence slovacca sul sospetto acquisto di armi da parte di due islamici residenti a Vienna, subito identificati. Qualche tempo dopo uno dei due sparò all’impazzata contro i passanti nella Schwedenplatz, uccidendo quattro persone e ferendone altre 23, alcune in modo grave. Se quelle segnalazioni fossero state prese sul serio probabilmente la strage sulla Schwedenplatz sarebbe stata evitata.
Ieri e oggi i servizi di sicurezza austriaci hanno deciso di prendere sul serio i segnali di allarme. Michael Jungwirth, responsabile della redazione di Vienna della Kleine Zeitung, è andato nella Stephansplatz, la piazza del duomo, e ha contato 11 bus della polizia, un bus dell’unità d’élite Cobra e un bus con un servizio di sorveglianza con videocamere. Dozzine di poliziotti, con giubbotto antiproiettile, erano sparpagliati in tutta l’area. Con essi cani addestrati ad annusare la presenza di esplosivi. Un elicottero sorvolava in permanenza la zona. Rigidi controlli all’ingresso della cattedrale, dove ogni persona sospetta veniva identificata e, se del caso, perquisita.
Nell’antivigilia del Natale la polizia aveva effettuato alcune perquisizioni che avevano condotto all’arresto di tre persone e al sequestro di computer. Gli arrestati, che apparterebbero a circoli islamici del Tagikistan, sono custoditi attualmente nel carcere giudiziario di Wien-Josefstadt. Nei loro confronti si indaga per associazione terroristica e per reati connessi con il terrorismo. È stata arrestata anche una quarta persona, estranea all’ambiente del terrorismo islamico; sarebbe accusata solo di reati connessi con le norme sul soggiorno degli immigrati.
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