Da 37 anni un ragazzo austriaco ha il compito di accendere una candela alla fiammella che brilla nella grotta di Betlemme e di portare quel fuoco e quella luce in Austria, a Linz, per poi diffonderla in tutte le comunità di fedeli del Paese e dei Paesi vicini, come segno di pace. È una tradizione che si è interrotta soltanto negli anni del Covid e anche quest’anno, a causa della guerra in corso. Ma ad accenderla ha provveduto una bambina palestinese, di fede cristiana, che poi ha affidato quella luce ad altre mani, per farla giungere in Europa.
Nell’anno in cui il viaggio della “luce della pace” sembrava più difficile o forse impossibile, quella fiamma accesa a Betlemme è arrivata, invece, dove non era arrivata mai prima d’ora: sulla vetta del Grossglockner, il monte più alto dell’Austria. A portarla fin lassù ci hanno pensato quattro alpinisti dell’Alta Stiria, Paul Sodamin, guida alpina, con il fratello Peter, e i fratelli Robert e Florian Miller. “Volevamo farlo già lo scorso anno – ha dichiarato al ritorno Paul Sodamin – ma il meteo non ce l’ha permesso”. Quest’anno invece le condizioni erano favorevoli, anche fin troppo favorevoli, a causa del cambiamento climatico, e il progetto è stato realizzato.
Il Grossglockner non è una montagna inaccessibile, ma la sua ascensione richiede comunque piccozza e ramponi, esperienza e una buona preparazione fisica, se non altro per il dislivello. Salirvi d’estate richiede impegno. Molto più impegno farlo d’inverno.
L’impegno dei quattro alpinisti stiriani è stato maggiore, perché hanno portato con sé non soltanto la lampada con il fuoco di Betlemme, evitando che si spegnesse, ma anche un albero di Natale, un “Tannenbaum”, secondo la tradizione austriaca. Hanno ancorato l’albero ai piedi della croce di vetta, appendendovi accanto la lampada rimasta sempre accesa. Passate le festività torneranno sulla vetta, per riportare a valle l’albero e la lampada.
Perché lo hanno fatto? Paul Sodamin ha risposto che sarebbe stata un’idiozia portare in cima, per esempio, una bicicletta, mentre aveva un significato portare fin lassù un segno di pace nei giorni che precedono il Natale. Il riferimento alla bicicletta non è un esempio casuale. Sul versante carinziano del Trogkofel (che noi chiamiamo Creta d’Aip) esiste una via di arrampicata, lungo la quale dei burloni hanno appeso alla parete una vecchia bicicletta.
La lampada con il fuoco di Betlemme e l’albero di Natale sul Grossglockner non li vedrà nessuno. Ma il messaggio di pace degli alpinisti stiriani verrà colto lo stesso, se non altro perché ne hanno parlato i giornali austriaci e, nel nostro piccolo, ne parliamo oggi anche noi.
NELLA FOTO, gli alpinisti stiriani sulla vetta del Grossglockner, con la lampada della pace e l’albero di Natale. Per l’occasione hanno indossato anche l’abito di Babbo Natale.
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