Lunedì 2 Dicembre 2024

20.01.24 Alexander Van der BellenAlcune dozzine di capi di Stato e di governo di una quarantina di Paesi hanno preso parte ieri all’International Holocaust Forum, che si è tenuto nello Yad Vashem di Gerusalemme, nel 75. anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Tra essi, il presidente della Repubblica austriaca, Alexander Van der Bellen. È stata un’occasione per lui per denunciare nuovamente – lo aveva fatto già altre volte – i rigurgiti di antisemitismo, contro cui “è necessario reagire energicamente in ogni occasione, anche se appaiono ancora modesti”.

Parlando alla delegazione di giornalisti austriaci che lo aveva accompagnato a Gerusalemme, Van der Bellen ha rilevato come sia “importante ricordare le vittime, ma altrettanto importante cercare di capire come si è potuti giungere a tanto”. L’esortazione “mai più un’altra Auschwitz” la sottoscriverebbero tutti oggi in Europa, ha detto, ma ci si deve chiedere “come si è giunti a questo, come è stato possibile che si sia tollerato e che tanti complici vi abbiano partecipato”. Perciò “l’antisemitismo, il razzismo e ogni forma di disprezzo per la vita umana andrebbero soffocati sul nascere, perché ciò non possa più ripetersi”.

Il presidente si è poi soffermato sugli “eccellenti rapporti bilaterali” tra Austria e Israele, sottolineando come la situazione si sia rasserenata dopo il cambio di governo e ricordando il clima diverso che aveva avvertito nella sua precedente visita, soltanto un anno fa. “A differenza da allora – ha spiegato – ora tutti i membri del nostro governo sono bene accolti in Israele”. Il riferimento è al primo governo Kurz, di cui facevano parte anche ministri dell’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista, che in passato, non più oggi, era stato indulgente se non addirittura connivente con gli ambienti neonazisti.

Van der Bellen ha ricordato come allora si fosse impegnato dietro le quinte affinché Israele accettasse la visita della ministra degli Esteri Karin Kneissl, non iscritta all’Fpö, ma nominata dall’Fpö. Fu tutto inutile. Ora del governo fanno parte i Verdi, che hanno preso il posto dell’Fpö, e “questo problema non ce l’abbiamo più”.

Interpellato dai giornalisti sulle recenti manifestazioni di odio apparse sui social nei confronti della neonominata ministra della Giustizia, Alma Zadic (esponente dei Verdi), il presidente ha negato che si possano fare paragoni con le discriminazioni razziali degli anni ’30. “Manteniamo il senso delle proporzioni”, ha esortato Van der Bellen, osservando che “evidentemente ci sono persone che non sopportano che possa diventare ministra dell’Austria una donna giovane e intelligente, che è nata in Bosnia ed è giunta in Austria all’età di 10 anni”.

Ieri Alexander Van der Bellen, prima di partecipare all’Holocaust Forum, aveva avuto un incontro informale con il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier, mentre oggi vedrà il presidente israeliano Reuven Rivlin. Non sono in programma invece incontri con rappresentanti palestinesi. Lunedì, infine, Van der Bellen volerà in Polonia, per partecipare ad Auschwitz a una cerimonia internazionale indetta nel 75. anniversario della liberazione di quel campo di sterminio, avvenuta proprio il 27 gennaio da parte dell’Armata Rossa.

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