Sabato 18 Maggio 2024

11.08.23 Klagenfurt, incontro Christian Scheider, G. Dörfler, Francesco Calzavara (sindaco Jesolo)Non dobbiamo lamentarci se la stampa austriaca a volte parla male di noi. Spesso la colpa è soltanto nostra. Ieri, per esempio, l’ufficio stampa della Provincia di Venezia ha diffuso un comunicato per annunciare che il proprio personale, di concerto con la polizia municipale di Jesolo, era riuscito a intercettare un venditore ambulante, sequestrandogli le borse con marchio contraffatto che stava vendendo e multando con 200 euro una turista austriaca di Graz che ne aveva appena acquistata una. La soddisfazione della Provincia era più che legittima, perché il servizio di controllo sulle spiagge, istituito due anni fa, sta dando buoni risultati. Ed erano giustificati i complimenti che la presidente Francesca Zaccariotto aveva fatto ai suoi uomini.

Ma da Vienna – o anche da Klagenfurt, per non andare troppo lontano – la notizia suona diversamente. Perché in Austria il comunicato della Provincia veneziana ha lasciato supporre che la legge contro la vendita abusiva di prodotti con marchio contraffatto fosse applicata con severità soltanto nei confronti degli ospiti austriaci. Sospetto giustificato dal fatto che il caso precedente riportato dalla stampa risale allo scorso anno e che anche allora la “vittima” della sanzione pecuniaria era stata una turista austriaca.

Ma la stampa austriaca non ce l’ha con noi. Anzi, i colleghi che conosciamo hanno simpatia per il nostro Paese, vengono spesso a trascorrervi le vacanze o anche soltanto per gustare la nostra cucina o bere il nostro cappuccino. Alcuni di loro hanno imparato addirittura un po’ di italiano, per conoserci meglio. E ieri la stampa austriaca non si è accontentata della notizia di agenzia che riferiva dell’austriaca multata. Ha cercato maggiori informazioni, per inquadrare il fatto nella sua giusta luce.

Com’è stata la risposta degli organi consultati, la polizia provinciale e quella di Jesolo? Disarmante. Non erano autorizzati a rilasciare alcuna spiegazione, perché non era di loro competenza. E la competenza di chi era? Degli amministratori e dell’ufficio stampa, ma nessuno dei due era raggiungibile al pomeriggio. Da ciò il consiglio di ritelefonare il giorno dopo.

“Ritelefonare il giorno dopo” è una frase che non ha senso per un quotidiano che si stampa ogni giorno e che diventa vecchio già nel corso della giornata. Inutile spiegare alla segretaria dell’ufficio di polizia di Jesolo che il giorno dopo i giornali austriaci sarebbero usciti con la notizia nuda e cruda della connazionale multata, senza i chiarimenti che gli organi sanzionatori avrebbero potuto opportunamente fornire. E che una notizia del genere avrebbe vanificato migliaia di euro spesi nella promozione turistica di Jesolo e delle spiagge venete in Austria. “Cos’è? una minaccia?”, ha chiesto sagacemente la signora o signorina dell’ufficio jesolano.

Fortunatamente i colleghi austriaci non si sono scoraggiati di fronte al diniego della loro interlocutrice e sono riusciti a rintracciare il sindaco Francesco Calzavara sul suo telefono cellulare (impresa non facile, per chi non è del posto). Il quale sindaco, invece, ha capito subito che il contatto con la stampa austriaca – non tutta, ma almeno quella della Carinzia e della Stiria, i due Länder più vicini a noi – non era un fastidio, ma un’opportunità da cogliere al volo, per far giungere al pubblico d’oltralpe una versione corretta e accettabile dell’operazione di polizia.

Calzavara ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste e per quelle di cui non conosceva la risposta si è informato personalmente dalle fonti dirette, richiamando in un secondo tempo il giornalista. In sostanza, ha spiegato agli austriaci che la polizia di Jesolo non ce l’ha con loro. Che la turista austriaca multata non è la sola: nelle scorse settimane sono state multate una decina di altre persone, tutte italiane, più una americana. Che alla sanzione pecuniaria nei confronti di un numero abbastanza limitato di acquirenti si aggiunge la confisca della merce ai venditori, che avviene quasi quotidianamente. Che per evitare spiacevoli sanzioni agli ospiti, in tutti gli hotel e le pensioni di Jesolo erano stati distribuiti stampati con l’invito a non acquistare prodotti con marchio contraffatto dai venditori abusivi e la segnalazione del rischio a cui sarebbero andati incontro.

Non sappiamo se tutte le cose dette dal sindaco saranno riportate dalla stampa austriaca, ma non c’è ragione di dubitarne. Gli austriaci sono i primi a chiedere che la legge sia applicata nei confronti di chi la trasgredisce. Anche se si tratta di una cittadina austriaca in vacanza.

Nella foto, il sindaco di Jesolo Francesco Calzavara (primo a destra) durante un incontro a Klagenfurt con il governatore del Land Gerhard Dörfler e con il sindaco del capoluogo carinziano Christian Scheider.

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