Incomincia venerdì in Carinzia il “triduo” in memoria di Jörg Haider. Tre giorni di inaugurazioni, commemorazioni, celebrazioni e preghiere nel primo anniversario della morte del popolare Landeshauptmann. La venerazione quasi religiosa che ha accompagnato il ricordo del governatore consente di prendere in prestito dalla liturgia la parola “triduo”. E come definire diversamente il ciclo di manifestazioni indette in omaggio a un uomo per il quale ancor oggi vengono accesi ceri votivi, mentre il luogo dove perse tragicamente la vita è meta di giorno e di notte di una piccola folla di pellegrini (si stima una media di 100 persone al giorno, che hanno reso necessaria la costruzione di un parcheggio per evitare il caos sulla strada che scende alla Rosental)?
Una candela è sempre accesa anche nella boutique “Bonbon”, dove la sera del 10 ottobre dello scorso anno Haider si cambiò per l’ultima volta d’abito, prima di recarsi alla discoteca di Velden. Nessuna candela, invece, nello “Stadtkrämer”, il locale per omosessuali di Klagenfurt, visitato a tarda sera, ultima tappa del Landeshauptmann in quella notte fatale, prima dello schianto a 142 chilometri all’ora contro la colonnina di un idrante, nel centro abitato di Lambichl.
Un anno dopo i dirigenti del suo partito, la “Lega per il futuro dell’Austria” (Bzö), fanno a gara per “impossessarsi” del mito, quasi in concorrenza tra loro. Ognuno ha la “sua” commemorazione. Il governatore del Land Gerhard Dörfler si è fatto carico della messa di suffragio ufficiale, seguita da un concerto (solo per invitati). Il sindaco di Klagenfurt Christian Scheider, grande amico della vedova Claudia e primo sindaco della destra carinziana nel dopoguerra, ha invitato la popolazione a una messa nel duomo dove già furono celebrati i funerali del governatore. Il vicesindaco Alfred Gunzer, a sua volta, ha allestito una mostra nel Museo delle miniere. La madre Dorothea ha scritto un libro dall’originale titolo “Mio figlio Jörg” che sarà nelle librerie a novembre. La vedova Claudia non ha scritto nessun libro, ma si appresta a farlo il genero italiano Paolo Quercia, che ha sposato Ulrike, una delle due figlie.
Il primo appuntamento è per domani, alle 10, nel Museo delle miniere di Klagenfurt, dove sarà inaugurata l’annunciata mostra sulla vita di Haider. Domani potrà essere visitata soltanto dalle persone invitate alla cerimonia. Per il pubblico la mostra sarà aperta da sabato fino al 26 gennaio 2010 (anniversario della nascita di Haider), tutti i giorni, dalle 9 alle 16. Dell’esposizione si sa per ora molto poco, solo che è allestita in tre sale, dedicate rispettivamente alla vita del governatore, alla sua famiglia e alla sua morte.
Sabato 10 ottobre è la giornata in cui la Carinzia celebra quella che è considerato l’evento più importante della sua storia recente: il referendum che il 10 ottobre 1920 impedì che tutta la fascia meridionale del Land, fino al Wörthersee e fin quasi a Klagenfurt, fosse ceduta al nascente Regno di Jugoslavia (come era accaduto per il Sud Tirolo e per la Valcanale ceduti all’Italia). Le manifestazioni in programma un po’ ovunque nella regione saranno imperniate quest’anno sul ricordo di Haider.
Ma le cerimonie più importanti si terranno domenica, anniversario della tragedia. Alle 11.30 sarà celebrata una messa di suffragio nel Duomo di Klagenfurt. Alle 13 sarà inaugurata l’edicola dedicata allo scomparso, costruita a Lambichl, sul luogo dell’incidente.
Le cerimonie commemorative indette dal Land si terranno invece nel pomeriggio a Ossiach. Alle 18, nell’abbazia barocca, sarà celebrata un’altra messa di suffragio. In previsione del grande afflusso di persone, il rito sarà ritrasmesso su un grande schermo nella piazza antistante la chiesa. Seguirà un concerto di musica classica nell’Accademia musicale di Ossiach, riservato a 400 ospiti con invito.