Sabato 18 Maggio 2024

10.11.24 Bottino capanna di caccia di Karl von Habsburg 11_024Chissà perché nella storia degli Absburgo c’è sempre una capanna di caccia! C’era in quella di Franz Josef, dalle parti di Bad Ischl, ma Franz Josef, si sa, aveva la vocazione per la caccia. C’era una capanna di caccia anche nella storia del figlio Rodolfo, a Mayerling, nel bosco viennese, ma non la usava per la caccia, come tutti sanno. Sono stati scritti più libri sul suo amore impossibile per Maria Vetsera, e sul mistero del suo omicidio-suicidio proprio in quel luogo, che non sulla sua vita breve e disperata.

C’è una capanna di caccia anche nella storia di Karl von Habsburg, ultimo discendente della dinastia, figlio di Otto e nipote di Carlo e Zita, ultimi imperatori d’Austria. La capanna di Karl si trova a Türnitz, in Bassa Austria. Se ne ignorava l’esistenza fino a ieri, quando la polizia ha riferito che era stata visitata due volte dai ladri, in settembre e ottobre, che l’avevano letteralmente svuotata di tutto ciò che ci stava dentro.

La notizia del furto è stata data soltanto ora, perché è di questi giorni l’identificazione dei ladri (identificati, ma non ancora acciuffati) e il recupero quasi per intero della refurtiva: un patrimonio di oggetti artistici, suppellettili, collezioni che potrebbero ben figurare in un museo. L’inventario reso noto in parte dalla polizia contiene tra l’altro una preziosa collezione di modelli di navi dell’imperialregia marina da guerra di cento anni fa, assicurata per 2,5 milioni di euro; un elmo originale di ussaro; un servizio in porcellana di oltre cento pezzi; stoviglie in argento (anche qui oltre cento, tra forchette, coltelli, cucchiai e cucchiaini); molti quadri, tra cui una tela su cui il principe ereditario Rodolfo (quello della capanna di caccia di Mayerling, di cui sopra) aveva dipinto una quaglia, apponendovi in calce il suo autografo; doni in argento ricevuti dall’imperatrice Zita (nonna di Karl) per il matrimonio; un tabernacolo; una collezione di orologi da tasca; un armadio in legno d’ebano con intarsi in avorio; un samovar d’argento; e poi ancora vasi, coppe d’argento e suppellettili varie appartenute all’ex famiglia imperiale. Insomma, tanti oggetti di valore, a volte di enorme valore (in tutto si stima 3,5 milioni di euro), che potrebbero ben figurare in un museo.

Su quegli oggetti – la cui esistenza era ignota ai più – avevano messo gli occhi i due ladri, cui la polizia carinziana (non quella della Stiria dove si trovano Türnitz e la capanna di caccia) ha saputo dare un nome e un cognome: si tratta dei coniugi Engelbert Murer, 39 anni, e Claudia Murer-Hartwig, 42 anni, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio e consumo di droga. Gli inquirenti sono giunti a loro visitando instancabilmente negozi di antiquari e mercatini delle pulci, con in mano la lista delle cose rubate dalla capanna di caccia. E in questi ambienti, alla fine, sono riusciti a recuperare il bottino. Non tutto, perché alcuni pezzi erano già stati venduti per 40.000 euro. Ma anche gli incauti acquirenti sarebbero stati rintracciati (ora rischiano l’accusa di ricettazione), per cui è abbastanza probabile che possa essere recuperato anche ciò che ancora manca.

Quanto ai coniugi Murer, sono riusciti ad allontanarsi prima che la polizia giungesse da loro. Viaggiano su una Bmw 520 Touring, targa LF 705 BC. Lo ha reso noto la polizia criminale di Klagenfurt, sperando che qualcuno abbia visto la vettura e possa avvertire gli inquirenti (tel. 0043-50-133-253-333). Non è escluso che i ladri siano entrati in Italia, per sottrarsi all’arresto.

Nella foto, alcuni dei modellini di navi da guerra rubati dalla capanna di caccia di Karl von Habsburg. La collezione del nipote dell’ultimo imperatore d’Austria comprende l’intera flotta dell’imperialregia marina militare di cento anni fa. 

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