Sabato 18 Maggio 2024

Sono pas19.12.28 Sebastian Kurz e Werner Koglersati ormai tre mesi dalle elezioni e l’Austria è ancora in attesa di un governo. Per la sua nascita, tuttavia, è soltanto questione di giorni. Dopo una brevissima pausa natalizia le trattative tra Övp (Partito popolare) e Verdi sono ieri riprese e i leader dei due partiti, Sebastian Kurz e Werner Kogler, prima di sedersi al tavolo per continuare la discussione, hanno voluto incontrare i giornalisti.

“Le trattative – ha dichiarato Kurz, cancelliere del precedente governo di centro-destra e cancelliere designato anche del governo che verrà – dal mio punto di vista sono giunte a una fase decisiva”. Si è detto “ottimista” che una coalizione con i Verdi sia possibile e che un “governo forte” possa prestare giuramento già nei primi giorni di gennaio, non essendoci più “sorprese” da entrambe le parti. Kurz non ha voluto indicare ancora un piano temporale, né si è lasciato sfuggire anticipazioni sui nomi dei ministri (su cui sicuramente le due parti hanno già discusso), perché “questi saranno decisi soltanto alla fine”.

Più cauto Kogler, che ha parlato di “giorni appassionanti” che attendono le delegazioni dei due partiti impegnati nelle trattative. Si tratta di trovare un accordo, per “responsabilità nei confronti degli elettori”. Serve “un nuovo clima politico” per mettere insieme “due partiti così diversi”. Anche Kogler, comunque, si è detto convinto che “entro metà gennaio si possa giungere a un governo operativo”.

L’Austria, dunque, sta per conoscere per la prima volta un governo Övp-Verdi, già collaudato con successo a livello regionale e comunale (a Vienna i Verdi sono alleati dei socialdemocratici e a Innsbruck sono addirittura il primo partito e hanno espresso il sindaco), ma mai prima d’ora a livello federale. L’esperimento è visto con interesse e con favore dall’opinione pubblica, come risulta da vari sondaggi, ma anche con preoccupazione, perché popolari e verdi hanno visioni divergenti su molti temi.

C’è dunque il rischio che una coalizione fra due mondi opposti possa crollare all’improvviso come un castello di carte. Questo spiega la difficoltà e i tempi lunghi delle trattative, nelle quali evidentemente sono state cercate con fatica soluzioni di compromesso, senza escludere persino che su alcune questioni di principio i due partner del governo in gestazione siano liberi di votare diversamente, lasciando che nel Parlamento si formino maggioranze occasionali. Sarebbe la prima volta, ci sembra, che in un accordo di governo si preveda e si accetti addirittura che uno dei partner voti con le opposizioni.

Vien da chiedersi, ovviamente, perché Kurz abbia insistito per cercare un’alleanza proprio con i Verdi e non un partner tradizionale come l’Spö (Partito socialdemocratico) o con l’Fpö, il partito dell’estrema destra sovranista, con cui era già alleato nel precedente governo e che in molti campi, a cominciare da quello dell’immigrazione, appare in sintonia con il Partito popolare. La risposta è data dalla situazione dissestata di entrambi questi partiti.

L’Spö è devastato da una crisi interna che non è solo politica e di leadership, ma anche finanziaria (i modesti risultati a tutte le ultime elezioni hanno ridotto drasticamente i finanziamenti pubblici, costringendo il partito, già fortemente indebitato con le banche, a licenziare un buon numero dei propri dipendenti). L’Fpö, a sua volta, non si è ancora risollevato dalla botta dello scandalo di Ibiza, che aveva portato alla crisi di governo e alle elezioni anticipate. E deve fare i conti con il suo ex leader, Heinz-Christian Strache (quello che a Ibiza chiedeva tangenti a una sedicente miliardaria russa, in cambio di appalti pubblici), espulso dal partito, ma intenzionato a candidarsi per suo conto alle elezioni comunali di Vienna del prossimo autunno, sottraendo voti all’Fpö.

Stando così le cose, la coalizione che sta per nascere tra Övp e Verdi sembra dettata dalla necessità, più che da una scelta. Kurz ha dovuto prendere atto che in questo momento i Verdi sono l’unica forza politica che possa offrirgli garanzie di stabilità. E i Verdi, dal canto loro, sanno che un’occasione come questa non può essere persa. Alle precedenti elezioni non avevano superato la soglia del 4% ed erano scomparsi dal Parlamento. Alle elezioni di settembre, invece, hanno ottenuto un successo storico e così in tutte altre elezioni regionali, sull’onda dell’accresciuta sensibilità ambientale dell’opinione pubblica e forse anche per l’”effetto Greta”. È giunto anche per loro il momento di assumersi la responsabilità di governare. Se non ora, quando?

 

NELLA FOTO, Sebastian Kurz (Övp) e Werner Kogler (Verdi), che ieri hanno annunciato ai giornalisti l’imminente accordo di governo.

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