Sabato 18 Maggio 2024

Bild 183-1990-0509-421Cala il numero degli stranieri che approdano in Austria chiedendo asilo politico. Erano 15.822 nel 2009; lo scorso anno sono scesi a 11.022, con una contrazione del 30 per cento. In cifre assolute è il valore più basso che si registra dal 2007, che già allora era il più basso dal 2000.

Quali le ragioni del fenomeno? Le organizzazioni di assistenza agli immigrati ironizzano: o il mondo è diventato più pacifico, e quindi nessuno ha più bisogno di fuggire dalla propria terra natale, oppure l’Austria è diventata una fortezza, in cui solo pochi ormai riescono a penentrare? La domanda, ovviamente, è retorica, perché è a tutti evidente che il mondo non era meno sconvolto da guerre e violenze nel 2010 di quanto non lo fosse stato negli anni precedenti. La spiegazione, dunque, va ricercata nelle drastiche misure adottate dal Ministero degli interni per limitare l’accesso agli stranieri.

Il calo è così vistoso che la ministra degli interni Maria Fekter ha ritenuto non più necessaria l’apertura di un nuovo centro di prima accoglienza, per il quale si stava cercando con difficoltà una sede. Quelli esistenti bastano e avanzano.

Quanto agli “Asylanten” (questo è il termine con cui in Austria si definiscono gli stranieri richiedenti asilo politico), la maggior parte di essi (2.323) è fuggita dalla Russia di Putin. Li seguono, in ordine di numero, gli afgani, i kosovari, i nigeriani e gli indiani. Gli ultimi tre gruppi possono presentare istanza di asilo quanto vogliono, ma non hanno alcuna speranza che la loro richiesta sia accolta. L’Austria, infatti, non considera il Kosovo, la Nigeria e l’India Paesi in cui le condizioni politiche giustifichino la concessione dell’asilo. Anzi, proprio in tempi recenti aveva fatto scalpore sulla stampa il respingimento di una famiglia di kosovari giunta in Austria pochi giorni dopo la fine delle ostilità nel loro Paese. Benché residenti ormai da anni in questo Paese e benché i figli avessero frequentato tutte le scuole qui e non sapessero neppure parlare la lingua kosovara, avevano dovuto fare le valigie e tornarsene nel loro Paese, un Paese che per loro era ormai estraneo.

Tra i russi quelli che ce la fanno a ottenere l’asilo politico sono il 31%, tra gli afghani il 33, tra gli iraniani il 52, tra gli irakeni il 35.

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