Sabato 18 Maggio 2024

11.01.26 Fiona SwarovskiSilvio Berlusconi non è difeso soltanto dai suoi fedelissimi. Una voce femminile si leva in suo soccorso anche dall’Austria, dove in questi giorni si è letto di tutto e di più sui dopocena ad Arcore del nostro presidente del consiglio. È la voce di Fiona Pacifico Griffini Grasser Swarovski, erede della celebre dinastia di fabbricanti di cristalli, che in un’intervista apparsa ieri nel quotidiano “Österreich” assolve il primo ministro italiano, definendo una “persecuzione politica” quella a cui è sottoposto dai magistrati. Fiona ha un interesse diretto e personale nel difendere Berlusconi, perché in questo modo può difendere anche il marito Karl Heinz Grasser, ex ministro delle finanze, a sua volta perseguito dalla giustizia austriaca per evasione fiscale (ne abbiamo riferito nel blog del 14 gennaio). Insomma, anche nei suoi confronti vi sarebbe una “persecuzione politica”, come nei confronti di Silvio.

Grasser è il penultimo dei tanti cognomi di cui si fregia la bella Fiona. Gli altri sono dei suoi tre precedenti mariti (Grasser è il quarto della serie). L’ultimo cognome è quello degli Swarovski, che peraltro non le spetterebbe, essendo suo padre un Winter e sua madre un’italiana, Marina Giori, mentre soltanto la nonna materna sarebbe nata Swarovski. Ma siccome fa comodo chiamarsi Swarovski, Fiona se ne approfitta, incurante delle azioni legali intentate dai cugini per impedirle l’uso del nome di famiglia.

Ma torniamo a Berlusconi. Rispondendo alle domande di “Österreich”, Fiona ha dichiarato che “è un’assurdità il gossip da cui uomini come suo marito devono difendersi con l’aiuto di avvocati”. E, per essere meglio compresa, ha aggiunto: “È come nel caso di Berlusconi: che importa se ha fatto sesso con tre o con cinque ragazze, se la sua politica nel Paese è in ordine”. La signora Grasser sa di che cosa parla, perché, pur avendo residenza a Vienna, con ville sul Wörthersee e a Kitzbühel, ha la cittadinanza italiana (oltre che quella austriaca e svizzera, essendo nata a Basilea), è titolare di un’azienda di design a Milano e ha una villa pure a Capri.

Le imputazioni per cui il marito Karl Heinz è perseguito nascono dalla privatizzazione di 63 mila alloggi di edilizia pubblica, al tempo in cui era ministro, grazie alle quali due suoi amiconi (uno dei quali era stato anche suo testimone di nozze) avrebbero percepito (a sua insaputa, dice lui) una tangente di 10 milioni di euro, versata su un conto a Cipro. Altre accuse sono connesse a una fondazione in Liechtenstein, proprietaria, tra l’altro, della villa dei Grasser sul Wörthersee. La colpa dei magistrati austriaci, secondo Fiona, sarebbe quella di aver mosso una “caccia all’uomo” nei confronti del marito, mentre “ci si dovrebbe concentrare di più anche da noi sulla politica e sull’economia”.

All’obiezione dell’intervistatore che, in fin dei conti, “non ogni indagine preliminare equivale a una caccia all’uomo”, la signora Grasser risponde che “sì, è vero, si tratta di un’indagine, ma nel caso di mio marito si dovrebbe finalmente giungere a una conclusione”. Il sospetto è che “sia in corso una persecuzione politica nei suoi confronti”. Insomma, proprio come nei confronti di Berlusconi, con la sola differenza che Karl Heinz, pur avendo 33 anni di meno, non ha la prestanza fisica per andare a letto con “tre o cinque ragazze” contemporaneamente.

Nella foto, Fiona Swarovski che in quarte nozze ha sposato l’ex ministro delle finanze austriaco Karl-Heinz Grasser.

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