Domenica 2 Giugno 2024

Bärengipfel: Landesjägermeister Ferdinand Gorton, LHStv. Uwe SchSe esistesse una rivista per cuori solitari riservata agli animali, non c’è dubbio che le inserzioni più insistenti per trovare l’anima gemella verrebbero dalla Carinzia. Nel Land confinante, infatti, vive una colonia di orsi bruni. Tutti maschi, nessuna femmina. Il loro numero varia nel corso dell’anno, perché gli orsi, come si sa, sono girovaghi. Tuttavia la consistenza del branco è abbastanza costante, va da un minimo di cinque a un massimo di sette esemplari, avvistati soprattutto nel comprensorio del Weissensee (cioè tra la valle del Gail, al confine con le Alpi Carniche, e quella della Drava).

Le femmine orso, a differenza dei maschi, sono stanziali. Preferiscono, cioè, restare dove si trovano: in Slovenia. E questo è il guaio per gli orsi carinziani, che vorrebbero di tanto in tanto ricevere qualche loro visita. Da ciò la proposta del Wwf di importare orse dal Paese confinante, dove questa specie di carnivori sono in soprannumero, al punto che recentemente ne è stato autorizzato l’abbattimento.

Ma importare pachidermi di questa stazza non è semplice. Non tanto per le modalità di cattura e di trasporto (il costo per ogni animale si aggira sui 20.000 euro), quanto per l’opposizione delle associazioni dei cacciatori e soprattutto dei proprietari terrieri e dei contadini della Carinzia, preoccupati per i danni che un’aumentata presenza di questi mammiferi potrebbe causare. Già gli orsi ora presenti di tanto in tanto, mossi dalla fame, si avvicinano agli abitati, sbranano pecore e galline, devastano alveari, ghiotti come sono di miele. Per tutti i danni è previsto un rimborso da parte del Land, che però non basta a rassicurare.

Si capisce allora come mai la richiesta di importare “mogli” per gli orsi carinziani sia diventata un affare, se non di Stato, sicuramente di Land. Tanto che lunedì si è svolto a Klagenfurt un “Bärengipfel”, cioè un “vertice sugli orsi”, presieduto dall’assessore regionale per la protezione dell’ambiente Uwe Scheuch, che ha visto la partecipazione del presidente regionale dei cacciatori Ferdinand Gorton, del rappresentante della Camera dell’agricoltura Franz Hartlieb, del prof. Georg Rauner, della Facoltà di veterinaria dell’Università di Vienna, del prof. Klaus Hackländer, dell’Università per l’ambiente di Vienna, nonché di Bernhard Gutleb, soprannominato “l’avvocato degli orsi”.

Soltanto Gutleb, come era prevedibile, si è battuto per procurare moglie ai suoi protetti. Dagli altri sono state mosse obiezioni di vario genere, tanto che alla fine l’assessore ha concluso che “questo matrimonio (almeno per il momento) non s’ha da fare”. Ma non è stato un rifiuto categorico. È stata scelta la strada della famosa “commissione di studio”, che in due o tre anni dovrà accertare scientificamente da dove vengono gli orsi carinziani, come si muovono nel Land, quanto a lungo vi si trattengano, se siano maschi (come finora tutto lascia supporre) o femmine, quali danni arrecano.

Solo dopo, ha annunciato Scheuch, si potrà decidere se introdurre orsi femmina in Carinzia, non però senza prima aver svolto un’adeguata campagna di informazione della popolazione e nell’aver coinvolto nell’operazione le regioni confinanti (Scheuch ha citato la Stiria, la Bassa e l’Alta Austria, ma non il Friuli Venezia Giulia). Gli orsi carinziani, come è noto, non leggono i giornali e così sono del tutto ignari che la loro astinenza coniugale dovrà durare ancora almeno tre anni.

Nella foto, da sinistra, il presidente dei cacciatori carinziani Ferdinand Gordon, l’assessore regionale Uwe Scheuch e l'”avvocato degli orsi” Bernhard Gutleb, in posa accanto a un orso imbalsamato.

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