Venerdì 8 Novembre 2024

20.01.22 Carinzia, droga eroinaNello scorso agosto la Polizia carinziana aveva sgominato due bande di spacciatori di droga, che nei mesi precedenti avevano piazzato sul mercato del Land 22 chili di eroina, per un valore stimato di 1,3 milioni di euro. L’operazione è stata resa pubblica soltanto ieri, per non compromettere l’arresto del principale corriere della droga, avvenuto lunedì.

È una buona notizia, che capita proprio nei giorni in cui il Land Carinzia pubblica il suo rapporto annuale sulle tossicodipendenze: un tragico bollettino di guerra, che registra nel 2019 ben 15 decessi dovuti al consumo di sostanze stupefacenti. Quindici vittime ci possono sembrare tante, ove si consideri che da noi il fenomeno è molto più limitato: nello stesso anno in Friuli Venezia Giulia sono morte per droga due persone e in provincia di Udine (che ha la stessa popolazione della Carinzia) si è registrato un solo decesso.

Non così in Austria, dove la diffusione e il consumo di droga è molto maggiore. Basti dire che in Carinzia si è quasi tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere dal rapporto che le vittime nell’anno passato erano state “soltanto” 15. Questo perché nel 2018 i morti per droga erano stati addirittura 27 (contro i 5 in Friuli Venezia Giulia e i due in provincia di Udine). Quell’anno la Carinzia aveva battuto ogni record, raggiungendo un triste primato nazionale.

Ieri, dunque, l’assessora regionale alla sanità Beate Prettner ha espresso soddisfazione per il ridimensionamento del fenomeno, che ha riportato i dati della Carinzia al di sotto della media nazionale. “Anche se – ha doverosamente aggiunto – ogni vittima della droga è molto dolorosa ed è una vittima di troppo”.

Lo è certamente anche per il Friuli Venezia Giulia, che pure può consolarsi con un numero di decessi insignificante rispetto a quelli carinziani. L’obiettivo dovrebbe essere quello di far scendere a zero questo numero, ma i dati statistici servono proprio a comprendere perché un fenomeno del genere prende più piede in un’area e meno in un’altra immediatamente confinante.

L’assessora Prettner ha illustrato le iniziative che sono state prese nella lotta contro le tossicodipendenze. Nei consultori e nei centri di terapia sono aumentati i posti a 1.770 (350 in più rispetto all’anno prima). Altri ancora saranno istituiti nei prossimi mesi. Ad essi si aggiungono i servizi di assistenza mobili.

La struttura del Land è organizzata con due ambulatori a Villaco (per la Carinzia occidentale) e a Klagenfurt (per quella orientale). A Villaco fanno capo i consultori di Spittal (120 posti) e Feldkirchen (100 posti); a Klagenfurt, quello di Völkermarkt e, da questo mese, quello di Wolfsberg (inizialmente con 100 posti).

Ma il servizio offerto a chi soffre già di una dipendenza dalla droga è soltanto un aspetto della battaglia. “Per avere davvero successo – ha dichiarato Prettner – dobbiamo puntare soprattutto sulla prevenzione”, che dovrebbe incominciare già nelle scuole elementari. Ed è necessario coinvolgere tutte le istituzioni che possono dare un contributo: medici, operatori sociali, polizia, giustizia, scuole, farmacisti, associazioni giovanili.

In Austria si usa spesso l’espressione “an einem Strang ziehen”, che potremmo tradurre “remare nella stessa direzione”. Ovviamente, per aver successo nella lotta alla droga, è necessario che tutti remino dalla stessa parte. Il dettaglio più sconcertante dell’operazione di polizia di cui dicevamo all’inizio, non sono tanto i 22 chili di eroina sequestrati, ma il fatto che il corriere arrestato lunedì di mestiere fosse proprio un operatore in uno dei consultori contro le tossicodipendenze. Un giorno aiutava i giovani a disintossicarsi, il giorno dopo era in viaggio per procurare loro la droga.

Il corriere arrestato ha 32 anni e faceva la spola tra Lubiana, dove si procurava la cocaina, e la Carinzia, dove la consegnava alle due bande operanti sul territorio, perché la spacciassero. Non era un immigrato, come pensano molti austriaci, ma un viennese e i capi delle due bande uno era carinziano e l’altro di origini croate.

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